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La Morte dell’erba, John Christopher
Libri a Colazione

Libri a Colacione 24-01-15

Tornano i consigli da leggere di Tutto Esaurito! Si parte con Ciò che Dio unisce di Sacha Naspini, e poi via con Tutti gli altri di Francesca Matteoni e per chiudere La Morte dell’erba di John Christopher.

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Sacha Naspini Ciò che Dio unisceVOLTAPAGINA
Ciò che Dio unisce, Sacha Naspini, Piano B, p. 158 (14 euro)
Ah, l’amore! E poi la fatidica domanda: vuoi sposarmi? Marta e Michele, per esempio, la domanda se la sono fatta e la risposta è stata “sì”. Ed eccoli, allora, travolti dai preparativi, e poi l’addio al celibato e al nubilato, eccoli prima delle nozze e poi nel giorno fatidico. E, finalmente, dopo la festa, dopo tutta la gioia, arriva la prima notte di nozze nella loro nuova casa. Solo che le cose non vanno esattamente come dovrebbero. Avete presente gli scherzi degli amici, quelli fatti dai testimoni? Ecco. Bigliettini, domande, tranelli… un gioco, certo. Solo che questo gioco pare durare troppo e spingersi parecchio oltre. E sapete come si dice, le persone le conosci davvero solo quando sono sotto stress. Ed ecco che Marta e Michele nella loro prima notte di nozze, in una Follonica piuttosto suggestiva e nera, scopriranno un po’ meglio chi sono. Dite che gli piacerà? Naspini torna alla carica e ci stecchisce tutti! Un romanzo perfetto per chi vuole guardare con gli occhi dei personaggi e che ne è certo: le incomprensioni sono il seme del dubbio e il dubbio è peggio di un virus mortale.

DA GUSTARETutti gli altri, Francesca Matteoni
Tutti gli altriFrancesca Matteoni, Tunué, p. 103 (9,90 euro)
“E cosa gli fanno?”
“Lo impiccano.”
“Dove?”
Sbuffai. “A un ramo di quercia.”
“E tutto questo solo perché era stato disubbidiente?”
“Sì, anzi, no. Ti ho mentito. È vero che lo impiccano, ma lui non è cattivo, è il mondo che va sempre al contrario.”
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che ora è notte e si deve stare a occhi chiusi.”
“Ma se lui muore cosa possiamo fare?”
“Niente. Aspettare e dormire. Dormi, ora. Dormiamo tutti.”
Se crescere è una faccenda seria, delicata, una faccenda che richiede tante energie, anche scriverne non è una passeggiata. È un viaggio. Ed ecco che questo romanzo di formazione ci racconta attraverso l’altro da sé, il confronto, la nostra protagonista bambina che si fa donna. Si scrive per conoscere, non per dire ciò che si sa, ed ecco che leggendo questo romanzo scoprirete che è disseminato di domande e trabocca di desiderio: la voglia di capire. Troverete non una urgenza narrativa ma più esigenze comunicative, il bisogno di portare sulla pagina certi argomenti, di trovare le parole giuste per entrare in contatto con se stessi e il mondo. Per chi ama contemplare e accudire, con la propria attenzione, i personaggi e, ovvio, farsi accudire da loro.

La Morte dell’erba, John ChristopherBELLISSIMI
La Morte dell’erba, John Christopher, traduzione di Mario Galli, Beat, p. 207 (13,90 euro) ebook (7,99)
Siamo ormai abituati al terrore delle malattie. E viviamo un po’ nell’incubo di epidemie o addirittura pandemie… patologie che potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza della nostra specie. Questa volta il male viene dall’oriente e di nome fa Chung-Li: è un virus del riso che distrugge le graminacee. Se pensate che senza l’erba si possa anche vivere, sbagliate, oltretutto qui si tratta pure di grano, orzo, avena e segale. La nostra storia però comincia a Londra, in una famiglia come tante, il padre, John, è un ingegnere e quando può si rifugia in campagna, dove vive suo fratello, David, scapolo impenitente che ama solo la sua fattoria. E dall’oriente – dove ha mietuto vittime, creato il panico e prodotto carestie – ecco che arriva il virus. All’inizio a Londra pare tutto sotto controllo, ma quando il tentativo di debellare Chung-Li produce una ulteriore catastrofica mutazione, è il panico. Un romanzo senza tempo – pensate, è stato scritto nel 1956! – per tutti quelli che lo sanno bene, la nostra parte più debole non è il corpo ma il cervello. E l’arma di difesa di un popolo, non sono le armi, ma la civiltà.

DEDICA LIBRO
Natascia che dedica a suo marito Luca, La meccanica del cuore di Mathias Malzieu (traduzione di Cinzia Poli, Feltrinelli): “Perché voglio che si ricordi sempre che il cuore è l’organo più delicato e, allo stesso tempo, il più forte di ogni uomo”.

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4 comments

Aldo Costa 26/01/2015 at 09:04

Li prendo tutti e tre! COn entusiasmo. Grazie. Il mio indirizzo di casa ce l’hai, vero?

Chiara Beretta Mazzotta 26/01/2015 at 09:13

Ahahahahaah te ne manderò qualcuno, in effetti, ma l’indirizzo non ce l’ho! 😉

Giampaolo 26/01/2015 at 10:53

Naspini mi piace ho letto anni fa “i cariolanti”, molto forte…, il secondo non l’ho capito (problema mio ovviamente), il terzo è intrigante data anche l’epoca della scrittura… grazie

Chiara Beretta Mazzotta 26/01/2015 at 15:48

Ciao Giampaolo! In effetti è molto difficile spiegare il romanzo di Francesca Matteoni. È la storia di una bambina che diviene donna. E lo fa attraverso il confronto con gli altri, la relazione con l’altro da sé (esseri umani in genere, quindi uomini ma pure animali) e con la natura. Ma gli “altri” più significativi sono le persone che contano, quelle che ama, che la segnano, che la toccano. È il racconto di uno sguardo sul mondo, di un corpo (linea di confine tra sé e l’altro da sé) e di un desiderio di comprensione (di capire ma pure di farsi capire). È un viaggio, è una fiaba. Ed è pura poesia.
Grazie a te! 😉

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