Perché, trattenersi dalla scrittura e dalla narrazione può essere prezioso proprio per scrivere meglio?
Spesso, nel mondo frenetico della scrittura, ci viene detto di mantenere il ritmo, di produrre continuamente, di non lasciare che la penna si fermi mai sul “foglio”. E se ti dicessi che, a volte, la cosa migliore che puoi fare per la tua scrittura è non scrivere?
Sì, hai letto bene. Non scrivere. Fermati per dare spazio al pensiero, all’elaborazione, alla riflessione profonda che solo il tempo e il silenzio possono offrire. In questo spazio apparentemente vuoto, la tua creatività ha la possibilità di fermentare, di arricchirsi, di diventare più complessa e sfaccettata.
La fase di scavo
Immagina di essere un archeologo alla ricerca di tesori nascosti. Non puoi semplicemente spazzare via la sabbia e sperare di trovare un artefatto intatto. Devi scavare delicatamente, con attenzione e pazienza.
Allo stesso modo, la ricerca e lo studio profondo di ciò che intendi scrivere richiedono tempo. È necessario immergersi completamente nel soggetto, comprendere ogni sfumatura prima di poter scrivere con autorità e profondità. Questo tempo di non scrittura è essenziale per costruire una base solida per i tuoi futuri testi.
Lascia macerare le idee
Anche le idee hanno bisogno di tempo per svilupparsi e maturare. Dargli tempo di “macerare” può trasformare una trovata mediocre in un piccolo tesoro. Perché quando sei concentrato su qualcosa, il mondo ti parlerà di lei e la rintraccerai nei discorsi della gente, nelle trame dei film, nelle parole delle canzoni…
Potrai vedere e sentire cosa dicono gli altri, setacciare via le banalità, apprezzare gli stereotipi (che non sono mica il male! E dicono moltissimo dello sguardo sul mondo di una società), scoprire i punti di vista più originali.
Inoltre, in questo periodo di non scrittura, le connessioni si formano silenziosamente, i dettagli si arricchiscono e la storia guadagna profondità.
Scrivi anche quando non scrivi
Anche quando non stai fisicamente mettendo parole su carta, stai scrivendo. Stai scrivendo nel tuo pensiero, nella tua osservazione del mondo, nell’interrogarti, nel tuo continuo riflettere.
Questo lavoro mentale è altrettanto importante quanto il vero e proprio atto di scrivere. È una preparazione, un esercizio di arricchimento della tua capacità di narrare ed esprimere.
Vedila così: mentre la scrittura è senza dubbio un atto di creazione, la non-scrittura è un atto di preparazione essenziale. Darsi il permesso di non scrivere è concedersi la libertà di esplorare, di pensare e di crescere.
Le parole arriveranno e, quando lo faranno, saranno più forti, più chiare e più ricche grazie al tempo che hai trascorso lontano dalla penna. Non sottovalutare il potere di una pausa riflessiva. Ricorda: per scrivere serve anche non scrivere.