Scopri i Libri a Colazione della settimana: Sesso più, sesso meno di Mario Fillioley e La botanica del desiderio di Michael Pollan.
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SESSO PIÙ, SESSO MENO
di Mario Fillioley, 66THAND2ND, pagine 156, anche in ebook
“Non ci sono imbarazzi né tentennamenti, perché tutto è già stato deciso a monte, luogo, orario, durata, gioco, incontro, partita, per cui arriviamo, ci spogliamo, ci sono molti baci, questo sì, ci sono anche dei preliminari, però il modo in cui ci baciamo e compiamo questi preliminari è come se fosse parte di un protocollo. (…)
C’è eccitazione, prima e durante, questo sì, e forse ne rimane un po’ anche dopo, ma è come se fosse indotta: se ti dai appuntamento per fare sesso, qualcosa nel tuo corpo si predispone a fare sesso, o forse no, non si predispone affatto, perché in effetti è come darsi appuntamento con qualcuno per fare a botte senza che niente ti abbia prima fatto arrabbiare.”
Peppe e Arianna si incontrano così. Solo per fare sesso. A lui pare di pianificare una partita a tennis, per cui arrivi, ti spogli, giochi e poi ti rivesti e te ne vai. Un rito che si ripete e che lo coglie un po’ impreparato. lo stupore? Non è innamorato e forse non si innamorerà e questa cosa a lui non è mai accaduta.
In effetti Arianna è un piccolo mistero. Il suo modo di vivere il sesso senza sentimento, la sua abitudine a preferire il “sesso meno”, cioè quello senza alcun coinvolgimento, quando potrebbe tranquillamente avere il “sesso più”, cioè il pacchetto completo, è strana.
Così come sono curiose due persone che si incontrano per uno scopo e non riescono o non vogliono andare oltre le intenzioni sottese a quello scopo specifico. Come uscire a mangiare una gustosissima pizza e non riuscire nel mentre a parlare di nulla che non sia quella benedetta pizza.
O forse Peppe si ingarbuglia in questi pensieri perché avendo solo del “sesso meno”, l’ineluttabile abitudine umana di desiderare ciò che non si ha lo spinge a volere del “sesso più”…
Però ad ascoltare Arianna non è che proprio le cose stiano così. E anche andare a prendere una pizza, circostanza peraltro eccezionale, si trasforma in una esperienza straniante. Perché Peppe fingendo di parlare della sua pizza alla Norma, parla di tutt’altro… ed è terribilmente irritante.
A vederli da fuori, comunque, paiono proprio una coppia. Una che parla poco, anzi, una che finge di non aver fatto sesso e invece ha fatto sesso ma non ha molto da dirsi.
Lo notano anche Brigida e Luca che nella pizzeria ci lavorano, in realtà Luca è un ricercatore di veterinaria ed è più interessato a Brigida che al resto. Anche se lei è sposata, ha tre figli ed è pure parecchio più grande.
Brigida, invece, è forse più interessata a Enzo e ai suoi muscoli e a come scarica sacchi di patatine… e pare che pure Arianna non disdegni, si quella Arianna.
Che problema c’è? Lei con Peppe fa del “sesso meno” quindi può farlo con chi le pare, no? La pensa così anche Peppe che, infatti, vede Cristina, la sua ex… in fondo non è di certo impregnato.
Sembrano tutti svitati, lo so, e tu quando li in contri li osservi con un po’ di prosopopea. E ci caschi nella rete dell’autore che pare volerti far sorridere e invece, usando una lama piccola ma affilata, fa a fette le coppie, gli uomini, le donne, i loro desideri.
Un libro che è un trionfo di difetti e di umanità, un posto che ti pare accogliente, come lo sono quei luoghi in cui non ti senti giudicato per ciò che sei o potresti essere.
LA BOTANICA DEL DESIDERIO
di Michael Pollan, traduzione di Maurizio Bartocci, Aboca, 216 pagine, anche in ebook
“Se cominciamo a osservare il mondo, e anche noi stessi, dal punto di vista delle piante, tutto cambierà. Avremo maggiore rispetto per l’ingegno delle piante e cominceremo a farci un’immagine più realistica (e più umile) del nostro ruolo e del nostro potere all’interno della natura. Arriverete a vedere che queste creature hanno sviluppato l’abilità di usare noi, mentre noi stiamo usando loro; e questo vale anche per gli animali domestici, e persino per i milioni di milioni di batteri con cui condividiamo il nostro corpo.”
Noi umani siamo dei veri sbruffoni. Ci sentiamo i padroni del mondo, viviamo la natura come qualcosa a nostra disposizione, anche gli animali sono lì al nostro servizio… eppure la relazione con il creato è ben diversa. Non siamo i più forti, siamo solo più bravi a fare danni.
L’autore di questo libro parte dal suo orto. Il suo orto, quello in cui comanda lui, decide cosa piantare, come e quando. A differenza sua, le api ignorano di contribuire alla creazione di nuovi meli grazie all’impollinazione. E questo accade perché il melo ha abbindolato l’ape promettendole il nettare, convincendola così a lavorare per lui e a diffondere i suoi geni?
Forse le cose non stanno così. Ape e fiore non si sfruttano, creano una società in cui i vantaggi ci sono per entrambi. Si tratta di coevoluzione: queste specie sono evolute assieme, creando un rapporto stretto, di interdipendenza.
E per noi è lo stesso. Non prendiamo delle semplici decisioni, ma facciamo parte di una complessa rete di relazioni con il mondo naturale. E ci sono in special modo quattro piante che con l’uomo hanno sviluppato un sodalizio molto speciale che gli regalano frutti preziosi: il caffè, il tulipano, la patata e la mela.
Oggi queste piante sono ben diverse dalle loro “antenate”. Sono state “addomesticate”, per così dire, sono state modificate per nostro comodo. Ma siamo sicuri sia così? Oppure sono loro che hanno fatto la stessa identica cosa con noi? Cioè, chi è cambiato per chi?
In realtà non dovrebbe stupirci l’idea di essere cambiati assieme perché conveniva a entrambi, dato che non esiste nulla di più naturale della collaborazione, del sodalizio tra piante e animali. E noi non facciamo alcuna differenza: perciò, se noi abbiamo cambiato le piante, le piante hanno cambiato noi.
Insomma da un’altra prospettiva l’invenzione dell’agricoltura è l’invenzione delle piante che sfruttano l’uomo!
Michel Pollan come sempre ci porta a spasso in un mondo magico e sorprendente che è il nostro ma osservato da un punto di vista originale.