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DiVersi

Paolo Cognetti – L’Antonia

Paolo Cognetti e Antonia Pozzi per “DiVersi, solo le cose inutili sono poetiche” di Elisabetta Bucciarelli che oggi ci svela la fonte di un infinito ritorno. 

L'Antonia, Paolo Cognetti, Ponte alla Grezie
Autore: Paolo Cognetti
Casa editrice: Ponte alle Grazie
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Le montagne

Occupano come immense donne
la sera:
sul petto raccolte le mani di pietra
fissan sbocchi di strade, tacendo
l’infinita speranza di un ritorno.

Questa poesia, di cui si riporta solo l’inizio, l’ha scritta Antonia Pozzi a Pasturo, il 9 settembre 1937. Paolo Cognetti ha deciso di inserirla nel libro L’Antonia (Ponte Alle Grazie), che raccoglie lettere fotografie e poesie dell’autrice. L’Antonia aveva un rapporto particolare con le “mamme montagne”. Rifugio, conforto, fonte continua di ispirazione e di infinito ritorno.

Le immagini da conservare sono tre. Le mani di pietra, stabili e ferme. L’assenza di parole, il tacere. E la speranza di un ritorno, che risuona e appartiene a tutti.

Qual è il nostro ritorno? In che luogo, in quale stato d’animo, a chi pensiamo quando alla mente compare il desiderio di un ritorno.

L’idea del ritorno presuppone una consapevolezza: non tutto dipende da noi. Nel ritorno esiste la possibilità del cambiamento, dell’incontro con l’inatteso, della variabile. L’incognita è insita in ciò che pensiamo di ritrovare e spesso, non sempre, sposta l’approdo. Non è come mi ricordavo. Non è quello che stavo cercando. Non è più quella persona che pensavo che fosse.

Il ritorno alle montagne è al contrario una scelta sicura, un punto di riferimento forte e certo, immutabile. Madri con le braccia di pietra chiuse sul petto, ma presenti. Sentinelle di antiche aperture, dalle quali, forse, potrà comparire qualcosa di nuovo, fertile, inaspettato. Fissano sbocchi di strade. Ecco, a quelle nuove apparizioni, sarebbe bene e con fiducia, guardassimo anche noi. Più che il ritorno, una visione.

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