Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: La spinta di Ashley Audrain e Scusi per la pianta di Giovanni Grandi.
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LA SPINTA
di Ashley Audrain, traduzione di Isabella Zani, Rizzoli, pagine 348, anche in ebook
Ah, l’amore di una madre… è tutto, sì. Ma che cosa significa diventare madre? Ce lo racconta, Blythe, la protagonista di questa storia ma la sua versione non è una versione semplice. Lo capiamo subito, quando la incontriamo.
Di notte casa tua splende come se tutto quello che c’è dentro andasse a fuoco.
Lei se ne sta seduta in macchina fuori da una casa dentro c’è il suo ex marito, c’è sua figlia, un’altra donna, un altro bambino. Tutti lieti e festosi pronti a festeggiare il Natale.
Che cosa è andato storto? Lei voleva essere una madre perfetta ma Fox, suo marito, non prestava grande attenzione alle sue preoccupazioni. E poi come puoi dire a un padre che sei certa che sua figlia sia malvagia, incapace di provare affetto?
O forse Blythe non è stata in grado di accettare i cambiamenti. Il suo corpo che le appariva estraneo, la stanchezza, le notte insonni e i giorni trascorsi in solitudine a badare alla bambina. Forse è solo colpa della depressione post-partum.
Eppure lei ci ha provato. Ce l’ha messa tutta per essere una mamma come le altre. Ma Violet, la sua bambina, aveva qualcosa di strano, di violento con gli altri bambini e con lei. Una rabbia, una crudeltà che l’ha turbata profondamente.
Mi guardo indietro e mi stupisco della fiducia che nutrivo allora. Non mi Sentivo più la figlia di mia madre, mi sentivo tua moglie. Da anni mi fingevo perfetta per te. Volevo farti felice. Volevo essere chiunque, tranne la madre da cui era venuta. e quindi volevo un figlio anch’io.
Ma è proprio così o si tratta della fantasia malata di una madre incapace di essere tale? Forse è colpa della sua infanzia infelice, di tutto il vuoto con cui ha dovuto fare i conti. E allora, per capire, bisogna fare un salto indietro e incontrare altre donne, la madre di Blythe e sua nonna.
Parlare di bambini crudeli è un tabu che si può affrontare solo in un thriller? Forse. L’espediente è riuscito in questo libro che tratta due temi delicati e immensi: diventare madre e il complesso rapporto che lega una madre e una figlia.
SCUSI PER LA PIANTA
di Giovanni Grandi, Utet, pagine 125, anche in ebook
“Buongiorno, mi scusi per la pianta. L’ho colpita accidentalmente con un pallone da calcio. Ecco 5 euro per il danno” è successo a Trieste in un cortile condominiale, tutta colpa di un calcio al pallone che danneggia una pianta grassa e il suo vaso.
Un gesto etico, commovente, ancor di più se si scopre che l’autore del biglietto è un ragazzino di undici anni. Un gesto diventato virale e retwittato 15mila volte perché nel 2020 c’era tanto bisogno di cura e segni tangibili di umanità o perché non ci si aspetta più granché dagli altri?
E invece ci si può occupare e preoccupare delle cose altrui. E lo si può fare soprattutto in un momento come questo in cui stiamo attraversando una fase tanto complessa e il timore di tutti è che si passi oltre, si raggiunga la sponda “sicura” senza aver imparato alcunché. Senza aver fatto tesoro degli insegnamenti. E, peggio ancora, rischiando di trovarci altrettanto impreparati e in difficoltà se dovesse accadere altro.
Comunque è da qui che Grandi – professore associato di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Trieste – decide di partire nel suo corso di etica pubblica. Ed è una occasione per fare alcune riflessioni, divenute le nove lezioni che compongono questo libro, a partire dal significato di etica pubblica.
Perché quando si parla di etica pubblica non la si intende in opposto a quella privata (certo posso essere un genitore amorevole e uno spietato leader, posso essere molto diverso tra la gente e fra le mura di casa mia). L’etica pubblica dovrebbe però sottolineare una cura maggiore, perché l’impegno verso gli altri cresce quando gli altri sono “tutti” e quando le risorse che si amministrano sono quelle di tutti.
Da qui l’autore approda a una riflessione altrettanto significativa – e quanto mai attuale – sul tema delle fake news. Perché è un dovere di tutti verificare le fonti e condividere le notizie con cura. Il che significa prendersi il tempo e la briga per controllare le informazioni e non limitarsi a copia-incollarle (anche perché spesso sono sbagliate!).
Il tema è quello della responsabilità nell’agire e nello sbagliare. Perché quando commettiamo un errore, metterci la firma e metterci la faccia non è una cosa da poco. Rispondere del male e rispondere al male.
È molto poetico pensare che poche righe scritte da un ragazzo possano innestare tante riflessioni. E così, a partire da un bigliettino, farete insieme con l’autore un cammino che vale la pena intraprendere, seguendo un ragionamento cristallino e fruibile, che c’entra con il buon senso ma che va ben oltre il buon senso e parla di etica e di morale.
Segnalo la ricca sezione bibliografica: i curiosi che amano chi sa dischiudere mondi apprezzeranno e continueranno a “camminare”.