Sono dei fantasmi ma non c’è nulla di soprannaturale, i ghost writer sono degli scrittori che realizzano libri per altri.
Ogni anno, molti degli 80mila titoli che vengono pubblicati non sono stati realmente scritti dalla persona il cui nome svetta in copertina. Accade perché dietro all’autore se ne cela un altro, quello vero che, spesso, ha interamente ideato e scritto il testo. Parliamo del ghost writer, lo scrittore fantasma appunto, perché per contratto la sua identità resta segreta.
Può essere un freelance oppure lavorare per una casa editrice o una agenzia, letteraria o editoriale. Ha il delicato compito di entrare in sintonia con la persona per la quale dovrà redigere il testo. Si occupa sia di raccogliere i materiali (intervistando, facendo ricerche e sopralluoghi) sia di inventare del tutto i contenuti, a seconda del lavoro richiesto.
Chi si rivolge a uno scrittore fantasma?
Ma chi si fa scrivere i libri? L’identikit è molto vario. C’è il businessman con una storia da raccontare – umana e professionale – che però non possiede le competenze per redigere il testo. In questo caso i contenuti ci sono vanno semplicemente organizzati e scritti. Ci sono poi quelli che intercettano off line e dentro alla rete temi e parole chiave di interesse. Dopodiché commissionano il libro a un ghost writer, lo pubblicano tramite il self publishing e lo mettono sul mercato generando dei redditi alle volte interessanti.
Ci sono i personaggi noti – vip, influencer, sportivi – che vengono aiutati nella stesura della propria biografia. O, alle volte, nella stesura di un romanzo vero e proprio. Nel primo caso si tratta sempre di dare una forma ai contenuti, nel secondo è più facile che il ghost writer debba idearli.
Ci sono persone comuni che vogliono lasciare qualcosa di tangibile alla famiglia e salvare una parte della propria storia dall’oblio e si affidano a un ghost writer per rendere il testo godibile e di qualità.
Chi sono i ghost writer?
Nella maggior parte dei casi sono scrittori che arrotondano. Come sappiamo vivere di scrittura è un miraggio e gli autori, se non svolgono un altro mestiere – cosa piuttosto frequente – hanno tutta una serie di attività collaterali (scrivono sui giornali, insegnano, forniscono servizi ad altri autori…) che permettono loro di sbarcare il lunario.
Se vuoi approfondire il tema ecco l’intervista che mi ha fatto Caterina Corucci su Offline, e che ringrazio, in cui racconto nel dettaglio la mia esperienza come ghost writer, prima, e adesso come agenzia che gestisce anche collaborazioni di questo tipo. Buona lettura!
Chiara Beretta Mazzotta e la sua squadra di scrittori fantasma