Libri a Colacione 21 novembre 2020

Libri a Colacione 21 novembre 2020

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Bill di Helen Humphreys e L’ingannevole paura di non essere all’altezza di Roberta Milanese.

Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!

BILL
Di Helen Humphreys, traduzione di Chiara Brovelli, Playground, pagine 213

Bill di Helen Humphreys

Non compie mai la stessa strada per tornare a casa Bill. Non vuole che nessuno sappia dove vive. È un tipo taciturno. Scorbutico. Uno che non va genio a nessuno. A nessuno tranne che a Leonard Flint, un ragazzetto che gli corre appresso felice di condividere il tempo con lui.

E gli adulti scuotono la testa per questa stramba amicizia. Ma che ci troverà mai un ragazzo in Bill zampe di coniglio che sta sulla collina mai lavorato adesso né prima? Perché in effetti un barbone, un tipo randagio che tira a campare acciuffando conigli e rivendendo le zampe come portafortuna non ispira grande amicizia.

Però, se sei figlio di un alcolista e se a scuola te la devi vedere solo con i bulli, allora Bill e i suoi silenzi, la cura con cui si occupa delle piccole, la semplicità del suo vivere nella natura, diventano preziose.

Un giorno, però, mentre cacciano conigli i due si imbattono in Sum Munroe uno dei tipi poco raccomandabili che bullizza Lenny. E qui accadrà qualcosa di irreparabile, qualcosa che allontanerà Bill da Leonard.

C’è una cosa che non confessa a nessuno: non sono andato a cercare aiuto. Sono rimasto lì, accanto la siepe, con un sentimento di soddisfazione che mi striscia nel sangue come un verme, lento, (…) era il gesto più bello che qualcuno avesse mai compiuto per me.

Facciamo un salto in avanti di dodici anni e ritroviamo il protagonista a Weyburn, l’ospedale psichiatrico più importante e grande del Canada. Leonard è diventato uno psichiatra, forse proprio per dare un senso a ciò che ha vissuto e per provare ad aiutare le persone che commettono gesti terribili, senza essere persone terribili. Ciò che Lenny non può sapere che il destino ha deciso di mettere sui suoi passi un pezzo del passato, un ricordo con cui è giunto il momento di fare i conti per crescere per davvero.

Una storia che indaga l’animo umano e parla di differenze e accettazione. E amore e di quelle persone che hanno il potere di lasciare il segno nella nostra vita.

L’INGANNEVOLE PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA
di Roberta Milanese, Ponte alle Grazie, pagine 126, anche in ebook

Avere paura di non essere all’altezza è qualcosa di buono? Qualcosa che ci porta a migliorarci a fare il passo in più per colmare una lacuna? Purtroppo, per la maggior parte delle persone non sentirsi abbastanza è un limite, un dolore. Anzi, per molti è proprio una condizione debilitante.

Il punto è che più una società affonda nel benessere, più le performance richieste sono elevate maggiore il senso di insicurezza provato dalle persone. E ciò accade perché abbondano le comodità, i benefit e quindi non ci formiamo, passo dopo passo, ostacolo dopo ostacolo. E poi a un certo punto è come se la società presentasse il conto tutto assieme.

E il guaio è che spesso non vediamo questo disagio come un problema sociale ma come una ferita personale, una macchia con cui fare i conti e da tenere segreta. Ma come sempre i libri ci aiutano a vedere meglio.

E Roberta Milanese per prima cosa fa per noi una fotografia della situazione e ci racconta questa paura diffusissima del fallimento quella che chiama l’epidemia del fallimento. Certo c’entrano anche i social network e questo costante effetto “vetrina” per cui ci sentiamo perpetuamente esposti, nudi, misurabili. Giudicabili.

Ma più spesso il guaio siamo noi: quel giudice implacabile che alberga dentro di noi ed emette sentenze senza appelli. “E non deve Sorprendere che, nella maggior parte dei casi, chi più sperimenta queste sensazioni di inadeguatezza siano invece persone decisamente capaci e dotate, a cui il resto del mondo attribuisce forti caratteristiche di desiderabilità”.

E arriviamo così dritti dritti alla famigerata “sindrome dell’impostore” che percepiamo quando – nonostante i meriti e i risultati – temiamo che tutto prima o poi crollerà quando gli altri ci smaschereranno dimostrando quanto siamo incapaci e inadeguati.

Inizia così un viaggio che ci conduce alla scoperta della nostra autostima, della capacità di esporci e di gestire i conflitti, delle paure e dei rifiuti. Un libro davvero prezioso per prenderci cura di noi stessi. E imparare a osservarci con uno sguardo amorevole e più obiettivo.

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