Libri a Colacione 7 novembre 2020

Libri a Colacione 7 novembre 2020

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: La regina degli scacchi di Walter Tevis e Dizionario della dissoluzione di John Freeman.

Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!

LA REGINA DEGLI SCACCHI
di Walter Tevis, traduzione di Angelica Cecchi, Mondadori, pagine 377, anche in ebook

La regina degli scacchi - Walter Tevis - Mondadori

È solo una bambina di otto anni Beth Harmon ma se la deve vedere presto con il dolore perché, a causa di un incidente automobilistico, ha perso i genitori. Ed è forse ancora più dura per una come lei: chiusa, silenziosa, timida, sempre sulle sue…

Arriva così in un orfanotrofio. Qui i bambini vengono curati ma anche sedati con dei calmanti che per Beth diventano presto una medicina preziosa per affrontare le notti e i propri demoni.

Nonostante sia la più piccola, è la prima della classe, ed essendo una allieva modello ha spesso il privilegio di andare nel seminterrato a pulire le cimose (cioè la stoffa usata per cancellare le lavagne) ed ecco che qui un giorno incontra il custode, il signor Shaibel.

Questa specie di gigante burbero se ne sta seduto a fissare una scacchiera in attesa di compiere la prossima mossa. Beth è molto curiosa di quel gioco che non conosce e, nonostante le resistenze dell’uomo, comincia a farsi insegnare quelli che scoprirà essere gli scacchi.

La vera sorpresa, in realtà, è per il signor Shaibel che presto si accorge che Beth è un vero portento. Ma è davvero difficile per una bambina, per una donna, mettere i piedi i un campo considerato a quell’epoca ad esclusivo appannaggio per i maschi.

Perché? Si riteneva che le donne non potessero stare zitte durante la partita, che non potessero neppure concentrarsi tanto a lungo, né sperare di avere delle intuizioni di gioco necessarie a mettere i salvo i propri pezzi. Ma Beth è speciale, per lei contano solo gli scacchi, nessuna sciocca teoria potrebbe fermarla.

Il genio, però, va spesso a braccetto con le ombre. Beth deve fare i conti con un passato che la porta a primeggiare, che la rende insicura e dipendente dall’alcol e dalle sostanze. Un grande romanzo di Walter Tevis, scrittore e sceneggiatore di film come Lo spaccone e Il colore dei soldi che ancora una racconta quanto sia complesso gestire il talento.

DIZIONARIO DELLA DISSOLUZIONE
di John Freeman, traduzione di Leonardo Taiuti, Edizioni Black Coffee, pagine 224, anche in ebook

È una epoca questa di tumulti e incertezze. Un’epoca in cui tutti abbiamo infiniti strumenti per osservare il mondo eppure ci sentiamo spesso ciechi, incapaci di vedere e di capire che cosa accade intorno a noi (anche dentro di noi). Siamo spesso divisi in gruppi, ciascuno a battagliare per la nostra verità, in lotta, incapaci di comunicare, di capire cosa dicono gli altri. Siamo iperconnessi ma ci sentiamo terribilmente soli.

È nei momenti come questo che bisogna fare il punto sulle cose che contano. Anche le parole. Perché le parole ci guidano, ci definiscono, orientano le nostre azioni. E con le parole vengono commessi moltissimi crimini: aggressioni, menzogne, manipolazioni, omissioni.

In questo dizionario di parole ne troverete 26 (in inglese, con traduzione a fianco, perché si è voluto mantenere l’ordine scelto dall’autore). John Freeman le ha raccolte seguendo una logica molto precisa. A suo avviso sono infatti le più penalizzate da una guerra molto rumorosa che non ha però il suono delle bombe ma di un constante bla bla: il frastuono della disinformazione.

Parole che spesso non hanno avuto la fortuna di venire semplicemente dimenticate ma sono state svuotate del proprio significato e riempite, a seconda delle esigenze del momento, per proprio comodo, di significati altri.

Questo libro nasce per rispondere a tre quesiti: il clima di informazione in cui siamo immersi ha distrutto la nostra capacità di immaginare? Questa mancanza di immaginazione e di sguardo sul futuro è una forma di controllo? E se invece avessimo il potere di cambiare tutto?

L’allerta ci ha costretti a pagare un altro pesante tributo: a causa sua abbiamo ridotto le nostre capacità. Ormai è come se fossimo in grado soltanto di resistere. Di dire no, di far notare il nostro disaccordo, la nostra sfiducia, il disgusto.
La nostra avversione. Il disprezzo e lo sdegno. E il risultato è che ci raduniamo in tribù segregate, unite da una fede incrollabile, in parte grazie anche alla tecnologia con cui registriamo le nostre sguaiate dispute.

Secondo John Freeman ce l’abbiamo! Serve però un cambio di prospettiva e il linguaggio è un prezioso strumento per attuarlo. Perché il linguaggio ci permette di definire cosa significhi essere cittadini dal punto di vista etico nell’epoca in cui viviamo.

Le parole con cui farete i conti? Agitare, corpo, decoro, ambiente, giusto, speranza, giustizia, amore, monumento… sono materia preziosa che dobbiamo imparare a usare di nuovo per poter, di nuovo, agire.

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