Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Heartbreaker di Claudia Dey e Invisibili di Caroline Criado Perez.
Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!
HEARTBREAKER
di Claudia Dey, traduzione di Marina Calvaresi, Edizioni Black Coffee, pagine 298, anche in ebook
Siamo in una appartata comunità religiosa americana che vive come se il tempo si fosse fermato agli anni Ottanta – con tanto di vestiti con le spalline imbottite e walkman – la chiamano il “distretto” e la gente che nasce qui fa la propria vita come se il mondo fuori non esistesse.
Tutti tranne Billie Jean Fontaine che al distretto non ci è nata ma ci è arrivata quando aveva solo diciassette anni. Pare che c’entri un incidente, pare che sia arrivata con una berlina ammaccata, pare che fosse alla guida e si sia buttata giù dall’auto in corsa… pare. Fatto sta che il suo passato incuriosisce molto, come fosse una leggenda un po’ peccaminosa.
È sposata Billy Jean, con Piombo – qui i ragazzi quando diventano uomini guadagnano nomignoli ruvidi tipo Zanna e Macello e Tagliola –, e ha una figlia, Pony.
Questa storia inizia nell’esatto istante in cui Billy Jean scompare. Se ne sta in piedi – ed è la prima volta che succede dopo tre mesi – davanti alla porta, scalza, con una tuta lisa, le chiavi del furgone strette in una mano e una sigaretta avvizzita nell’altra.
L’odore che sprigionava mia madre all’ingresso era il seguente: uno spazio incompiuto, una cavità corporea sventrata, una bara scoperta.
Da questa scomparsa si genera un vuoto, una voragine che va colmata. Che ne è stato di Billy Jean? Sempre che questo sia il suo vero nome. Se lo chiedono Pony, il cane o meglio la cana di casa, e un ragazzo. Tre versioni, tre verità per mettere luce sul luogo da qui Billy Jean è arrivata, un mondo di cui si è sempre rifiutata di parlare.
«Fa così bene alla vita il fatto di averne un’altra segreta. Basta solo sapere che c’è»
Lo adorerete, lo detesterete. Non vi lascerà indifferenti.
INVISIBILI
di Caroline Criado Perez, traduzione di Carla Palmieri, Einaudi, pagine 460, anche in ebook
Quando diciamo umanità, dovremmo intendere uomini e donne. Ma se il mondo avesse una taglia, sarebbe unisex. Non che sia una novità. Fin dai tempi antichi lo sguardo sul mondo è sempre stato maschile. Il mondo viene analizzato, interpretato e quindi abitato secondo questa chiave di lettura. Perciò sappiamo molto bene cosa facevano i nostri antenati, ma per il corrispettivo femminile il vuoto è sempre abbastanza evidente.
Già Simone de Beauvoir parlava di “secondo sesso”, per sottolineare che le donne sono una sorta di sottocategoria dell’umano. Ma oggi cosa significa in concreto ignorare sistematicamente un punto di vista? Significa, tra le altre cose, non prendere in esame i dati che provengono da quella fetta di mondo.
Cioè si tende a considerare esclusivamente la popolazione di sesso maschile, bianca, per lo più americana. E si tendono a ignorare le informazioni circa i corpi, le esigenze e le abitudini femminili (soprattutto se si tratta di quelle di colore, disabili, proletarie).
Non è che i dati non vengano registrati, semplicemente quando vengono raccolti finiscono in un calderone indistinto. Non vengono disgregati, non vengono separati. Pertanto è come non averli.
Non sono quisquilie né esagerazioni da femministe livorose perché, per esempio, si diagnostica un infarto sulla base di dati ma se tengo presente solo la fisiologia del corpo maschile? Non lo riconosco un infarto in una donna o lo riconosco tardi e la donna muore. Si studia un sistema di protezione e sicurezza in automobile sulla base di un corpo maschile che ha determinate misure che non corrispondono a quelle maschili. Ma se fai un incidente e sei una donna, non è un dettaglio restare illesa o no.
E poi ci sono tutte le cose che ci fanno sorridere: perché nei bagni delle donne c’è sempre coda? Perché vengono pensati con lo stesso criterio con cui vengono realizzati quelli per gli uomini. Per loro vanno bene, per noi no, e infatti siamo sempre in coda. Lo stesso vale per la temperatura media negli uffici o le caratteristiche degli smartphone sviluppati sulla base delle misure del metabolismo e delle mani maschili.
Caroline Criado Perez si occupa da anni di parità di genere, denunciando il trattamento impari subito dalle donne in moltissimi ambiti della società. In questo saggio raccoglie con precisione e dedizione prove sul vuoto dei dati di genere e le sottopone al lettore. Sono solo numeri, nudi e limpidi.
Ma essere un numero, alle volte, è molto importante: se questo numero viene preso in considerazione significa infatti smettere di essere invisibili.