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Libri a Colacione 7 dicembre 2019
Libri a Colazione

Libri a Colacione 7 dicembre 2019

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Ada Lovelace & la macchina del futuro Autori Vari e Adolescenza zero di Laura Pigozzi.


Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!


ADA LOVELACE & LA MACCHINA DEL FUTURO
Autori Vari, traduzione di Anna Carbone, Mondadori, 127 pagine

ADA LOVELACE & LA MACCHINA DEL FUTURO Autori Vari, traduzione di Anna Carbone, Mondadori

Abbiamo bisogno di farci ispirare, abbiamo bisogno di donne e uomini normali capaci di fare grandi cose, persone che con le loro idee e con il loro lavoro hanno cambiato il mondo. Una di queste si chiama Ada Lovelace.

Ada è nata il 10 dicembre del 1815 ed è una bambina che ama giocare con la fantasia e inventarsi storie d’avventura con tigri e navi e streghe con calderoni fumanti. Non dovremmo stupirci perché lei è la figlia di un poeta, Lord Byron, e i poeti giocano con le parole e con la fantasia.

Ma nel destino di Ada no ci sono le parole, ci sono i numeri… e la cosa parrebbe avere dall’incredibile perché lei odia la matematica! Il motivo è presto detto: non è come la geometria, è senza figure.

Prima di trovare la propria strada, però, Ada deve lottare con il destino e con le regole del suo tempo. Tanto per cominciare tocca vedersela con il morbillo che la rende quasi cieca e la costringe in sedia a rotelle e a una lunga riabilitazione.

Poi deve combattere con chi cerca di tarparle le ali. Perché Ada ama costruire macchine (macchine con le ali!) e la cosa non è che sia proprio in linea con ciò che ci si aspetta da una donna nell’Ottocento! Ed è proprio davanti a una macchina tessile al lavoro che resta senza parole. Ed è questo il primo piccolo passo che la porterà verso la costruzione delle macchine calcolatrici in grado di fare calcoli complessi (e senza gli errori degli esseri umani).

È questo il futuro di Ada: diventare una scienziata e la madre dell’informatica in un’epoca in cui si crede che la matematica non possa essere una materia per donne, perché affaticherebbe troppo il cervello femminile. Be’, si vede che al cervello di Ada la fatica non faceva alcuna paura. Fatto sta che, senza di lei, oggi, il computer non esisterebbe!

ADOLESCENZA ZERO
di Laura Pigozzi, Nottetempo, pagine 176, anche in ebook

ADOLESCENZA ZERO di Laura Pigozzi, Nottetempo

Alcuni si ritirano nella propria stanza – in Italia sarebbero 120mila e le stime spesso sono in difetto perché molti genitori non riconoscono o non ammettono questa condizione – tagliano i ponti con tutto, senza lavorare, senza studiare… giovani in conflitto statico con il mondo e con la propria famiglia. Giovani che godono della reclusione autoimposta. Alcuni compensano con la rete, i  social e i videogiochi, altri neppure questo, vivendo una moderna clausura.

Ma non ci sono solo i cosiddetti hikikomori tra i fenomeni estremi analizzati dalla psicoanalista Laura Pigozzi in questo libro, ci sono anche le cutters, giovani che si tagliano la pelle.

Si parla di casi estremi per cercare di fare una fotografia del disagio degli adolescenti contemporanei. Per cercare di porsi le domande giuste, così da tentare di agire nel modo migliore. O quantomeno, di commettere meno errori con i nostri figli.

L’adolescenza è anche un passaggio mortale: muore il corpo del bambino mentre dovrebbe nascere quello del giovane adulto; muore la vecchia funzione del genitore nonostante la nuova fatichi a ingranare. Il corpo muta, l’identità prova a smarcarsi dai significanti che la famiglia le ha assegnato: il bello, il pestifero, l’intelligente, l’allegro, l’ubbidiente, il musone e persino il cocco di mamma dovrebbero essere in cerca di una nuova pelle. L’adolescente è un migrante, migra dal bambino all’adulto, ma come in tutte le perigliose traversate contemporanee rischia, oggi più di ieri, di far naufragio, e più spesso di quanto sia lecito.

Cioè in una epoca di sovra informazione, in un mondo in cui il contatto pare essere agevolato e implementato, molti ragazzi rispondono con segnali di chiusura, nessuno slancio verso ciò che è nuovo, nessun desiderio di incontrare l’Altro. A un mondo frenetico e traboccante di stimoli, loro reagiscono sparendo in un “gorgo di passività” e manifestano un evidente disagio sociale.

Pigozzi analizza il loro rapporto con gli amici, con la scuola, con la famiglia, con il proprio corpo e con il sesso. La relazione tra famiglia e scuola. Per capire che cosa non ha funzionato e perché oggi il passaggio dall’adolescenza all’età adulta sia tanto difficile, tanto doloroso e spesso patologico. Anzi spesso l’adolescenza viene negata e i ragazzi vivono, più o meno consapevolmente, in una dipendenza passiva dai genitori. Senza che scattino quei sani meccanismi di ribellione, la sana conflittualità che porta i ragazzi ad abbandonare il nido e a fare da sé.

Qui trovate il tentativo di inquadrare il problema, il desiderio di dedicargli l’attenzione che merita e di trovare delle vie di uscita.

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