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IN DIFESA DEL CIBO di Michael Pollan, traduzione di Giovanni Luciani, Adelphi
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In difesa del cibo – Michael Pollan

L’alimentazione occidentale è sana? E le malattie occidentali allora? Se c’è una cosa certa è che tutte le malattie che affliggono l’Occidente – dal diabete ai disturbi cardiovascolari – sono spuntate fuori nel momento esatto in cui è stato abbandonato il cibo, quello vero, per la moderna alimentazione.

Se pensate che la questione riguardi soltanto gli Stati Uniti, la patria del fast food, vi sbagliate. Oggi, nel mondo, il numero degli obesi ha superato per la prima volta il numero delle persone che soffrono di denutrizione. Evidentemente il modello fast food ha fatto proseliti…

E se pensate che sia solo colpa degli Stati Uniti, della loro agricoltura industriale, del loro cibo “finto”, vi sbagliate di nuovo: perché sono anche il primo dei Paesi che ha fatto i conti con questo problema alimentare e sta cercando di rimediare, riscoprendo il cibo – quello vero – e il piacere del mangiare. Insegnando alle persone che il cibo sano, il cibo etico è anche il migliore per il pianeta.

Il problema ce l’abbiamo anche noi italiani, tutti i giorni. Che cosa dobbiamo mangiare? Quanto? Se ci pensate, che un essere umano si domandi di cosa nutrirsi è ben strano… agli altri animali non accade! Sembra che la nostra cultura, le tradizioni, le indicazioni della mamma non bastino più: abbiamo bisogno di esperti nutrizionisti per mangiare.

Ma la domanda non è amena: che cosa devo mangiare? Perché, se “cibo” è ciò che è commestibile, oggi di commestibile nei supermercati troviamo infinite pietanze… che, però, non sono cibo! Quindi la prima cosa saggia da fare sarebbe quella di mangiare cibo vero, non assemblato. E siccome un mucchio di cibi fantasiosi, integrati e assemblati con fantasiose aggiunte, si spacciano per salutari, forse sarebbe bene evitarli perché non sono cibo vero.

Non si tratta di dieta, di etica (essere vegetariani o vegani), non si tratta solo di business (e l’industria alimentare è un “giocattolo” che vale 32 miliardi di dollari), tocca ammettere che quello che mangiamo è profondamente influenzato dal marketing alimentare (che in realtà è un business e ci vende ciò che gli conviene vendere) e dalla scienza nutrizionista che ci dovrebbe spiegare perché mangiarlo… solo che le idee di quest’ultima sono piuttosto mutevoli.

Ed ecco che ci dice: no ai grassi animali; no agli oli idrogenati; una dieta povera di grassi però non ti salva, una dieta ricca di fibre neppure; viva gli omega-3, fondamentali o forse no; il pesce due volte la settimana e sei al sicuro dall’infarto o forse no.

E con tutta questa “scienza” dell’alimentazione il cibo ha smesso di essere tale e si è trasformato nei suoi nutrienti: i grassi, le proteine, i carboidrati, le vitamine, i sali minerali… e siccome non li vedo, siccome non so che cosa siano e dove siano, ho bisogno degli esperti. Ed ecco che la nutrizione si è fatta scientifica.

Ciò che è certo? I consigli sull’alimentazione non hanno migliorato la nostra salute. Ci hanno al contrario ammalato e ingrassato. Siamo ossessionati dal mangiare sano ma non siamo sani.

Quindi? In questo libro non troverete un esperto nutrizionista, né un guru dell’alimentazione… ma un giornalista che osserva il banchetto che imbandiamo ogni giorno e si pone delle domande sul cibo, su come è mutato il modo di produrlo. E sono tutte domande incredibilmente interessanti, risposte comprese.

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