Biancamaria Frabotta per “DiVersi, solo le cose inutili sono poetiche” di Elisabetta Bucciarelli che oggi pensa ai pesciolini della vita, ai nostri piccoli (e a noi, anche a noi che li osserviamo).
Pesciolino rapito da una rapida
e venuto fra noi, a boccheggiare
in un dorato anfratto della riva
con te e come te lasciati a secco.
Chissà quali fragori, quali corni fatati
e trombe, nel gran Mare dei Coralli!
Eccoci chini su di te, a spiarti
oltre l’azzurra volta della lotta
che ti ha messo nel mondo
le alzate manine sopra la testa
su e giù, nel ritmico sussulto.
Eri qua solo da un’ora
perdutamente, arreso alla nascita.
Ricordarsi di come eravamo anche noi. Perdutamente arresi alla nascita, strappati a un mare di coralli a cui torniamo talvolta, ogni anno, più volte, se possibile.
Appena rapiti già teniamo le mani in alto.
Così i nostri piccoli del mondo, che scatenano emozioni quotidiane, paure incomprensibili, terrori ingiustificati, ansie, commozioni. Ma anche e soprattutto curiosità. Sconcerto e speranza.
Dobbiamo recuperare la posizione eretta, tornare centrati, accettando una forza di gravità lieve. Restando in piedi, nel piccolo sconcerto, dietro a una porta chiusa. Non più chini, nemmeno spioni (lo siamo, ciascuno a modo suo).
È un esercizio difficile e a volte a-poetico. Dicono che sia utile concentrarsi sul primo ricordo. Dicono anche che leggere serva a distogliere lo sguardo.
Ciao, pesciolini della vita, che state correndo lungo il fiume, verso l’oltre-mare. Non sarà facile, ma nemmeno impossibile. Predatori, reti, secche; acqua limpida, raggi di sole, profondità incantate e salti piccoli sul pelo dell’acqua.
Biancamaria Frabotta, Tutte le poesie 1971-2017, Mondadori, acquistato a Festivaletteratura di Mantova 2018,
Qui trovate tutto su di lei.