Libri a Colacione 2 giugno 2018

Libri a Colacione 2 giugno 2018

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica dei libri di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Option B di Sheryl Sandberg e Adam Grant e Trattato di economia affettiva di Paolo Nelli.


Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!


OPTION B
di Sheryl Sandberg e Adam Grant, traduzione di Valeria Sanna, HarperCollins, pagine 302, anche in ebook

OPTION B di Sheryl Sandberg e Adam Grant, traduzione di Valeria Sanna, HarperCollins

Quando siamo nel bel mezzo della vita, giovani e sani, quando siamo innamorati e ci sentiamo, non solo al sicuro, ma pure un po’ invincibili tutto ci appare tutto possibile. Superabile.

È quello che prova Sheryl. Lei che ha una bella famiglia, dei figli, ha un marito – Dave – che ama e che la ama. Poi, un giorno, per uno stupido incidente in palestra mentre sono in vacanza, Sheryl rimane vedova. E, di colpo,  è come se tutta la sua vita galleggiasse in un limbo privo di fondamenta.

«Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura» scrisse C. S. Lewis.

Parlare della morte è difficile ma lo è ancora di più parlare di come si deve affrontare un lutto, di come è possibile riprendersi e concedersi una nuova occasione. Vivere e non solo sopravvivere, sorridere, essere persino felici ma senza sentirsi orribili e in colpa per questo, tanto per cominciare.

Piantiamo i semi della resilienza nel momento in cui iniziamo a processare gli eventi negativi.

Nel cammino di Sheryl è stato fondamentale Adam, un amico psicologo – e coautore del testo – che le ha mostrato una via, la possibilità di una via. Cioè il famoso piano B.

L’opzione A non è disponibile. Cerchiamo quindi di tirare fuori il meglio dall’opzione B.

Abbiamo bisogno di un piano B non solo di fronte a un lutto ma anche quando le cose sul lavoro non vanno come avremmo voluto, quando non vanno quelle sentimentali, quando insomma i nostri progetti subiscono una violenta battuta di arresto.

E allora che cosa si deve fare? Sopportare le persone che ci parlano in quel modo odioso – evitando di parlarci davvero per non turbarci (o per non turbarsi?), trovando giri di parole insopportabili – poi dobbiamo sopportare le sparizioni. Perché è in questi momenti che capiamo chi c’è per davvero – la paura è contagiosa e la sofferenza mette in difficoltà – dobbiamo sopravvivere all’isolamento… ma dobbiamo soprattutto imparare ad ammettere ciò che proviamo per poter intravedere dei desideri e quindi la strada per poterli raggiungere.

Per qualche mese la frase che ripetevo di continuo era: «Mi dispiace». Non smettevo di scusarmi con chiunque.

Leggerete e trasporterete questo saggio/memoir nella vostra vita e vi sarà infinitamente utile. Non solo una carezza, sarà un aiuto concreto.

TRATTATO DI ECONOMIA AFFETTIVA
di Paolo Nelli, La nave di Teseo, pagine 357

TRATTATO DI ECONOMIA AFFETTIVA di Paolo Nelli, La nave di Teseo, pagine 357

I ricordi non sono affatto sfuocati. Confusi, magari, e di certo imperfetti. La colpa non è certo della nostra memoria ma del fatto che registriamo come ci sentiamo quando accadono certe cose, non semplicemente ciò che ci è accaduto.

Non si può programmare la sua percezione delle cose che ha intorno, la maniera in cui diventano parte di lui, diventano memoria, e quello che a lui resterà di questo giorno d’asilo è la sensazione di uno stato d’animo che sentirà il più vicino al suo modo di essere.

È tesse una trama il narratore di questa storia, cuce insieme l’Italia del boom economico, gli anni Settanta, e ce li mostra attraverso gli occhi, non di chi ha cavalcato questa piccola età dell’oro, ma da chi faceva parte degli ingranaggi della macchina.

Incontriamo così Nello e la sua famiglia.  Il papà Gabriele fa l’operaio (come tutti i suoi parenti) e mamma Filomena fa con quel che ha, pochissimo, ma riesce a farcela e a tirare su ben sei figli: sani, puliti anche se non con i denti dritti.

Nello si svela anche a partire dagli oggetti che hanno segnato la sua infanzia: un soldatino – che poi è un cowboy con il lazo – un album di figurine mai finite, un Mars anche quello da condividere… gli amici, la scuola, la colonia.

Filo che tiene assieme tutto è di certo la privazione, il dover fare i conti con il “non poter avere”. La povertà non è che ti renda migliore o più profondo ma ti regala senza dubbio uno sguardo sul mondo diverso, perché il modo lo osservi da un punto di osservazione diverso. Una povertà che finisce per definirti e segnarti anche da adulto.

La sua, come quella di sua madre, è un’onnipotenza al ribasso. Dal basso noi comprendiamo tutto. nessuno può davvero comprendere noi. Nello sa che la prospettiva è erronea.  (…) Ma per potersi mettere alla pari con gli altri deve combattere.

Ci sono tanti buoni motivi per sorridere e ridere in questo libro ma poi, a tradimento, ci si commuove. Curioso è che questa vicenda così personale, così legata alla memoria del protagonista sia in realtà universale tanto da sollecitare nel lettore una pioggia di ricordi. Riscriverete, leggendolo, un po’ la vostra biografia. E sarà come ascoltare ed essere ascoltati. Un ritrovarsi e uno scoprire. Una bella sorpresa.

Ti sei innamorato di un libro? Condividilo e raccontami perché è speciale e diventerà il prossimo BookBlister consiglio della settimana! Manda una mail a info@bookblister.com

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