Libri a Colacione 26 maggio

Libri a Colacione 26 maggio

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica dei libri di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Vie di fuga di Adriano Favole e La bambina che andava a pile di Monica Taini.


Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!


VIE DI FUGA
di Adriano Favole, Utet, pagine 139, anche in ebook

VIE DI FUGA di Adriano Favole, Utet, pagine 139, anche in ebook

Ciascuno di noi sperimenta una doppia condizione, una doppia tensione: da un lato è rivolto verso se stesso, il proprio branco, il proprio gruppo di appartenenza, Paese e cultura. Dall’altro è curioso e attratto dall’altro da sé, cioè da tutte quelle possibilità che esistono fuori dal suo piccolo mondo.

Allo stesso modo una cultura da un lato guarda al passato e alle proprie radici, tentando di tutelarle e quindi di perpetrarle, dall’altro ha una naturale tensione verso il futuro e lo sviluppo.

E potrebbe sembrare una questione semplice ma la domanda “come mai le diverse culture non rimangono separate, come mai non rimaniamo chiusi nel nostro guscio?” non è affatto banale. Sappiamo che le culture, nonostante tutto (guai, guerre, incomprensioni, oppressioni, razzismi), dialogano. Sappiamo, lo vediamo che gli individui appartenenti a orizzonti linguistici differenti, dialogano. Ma non è banale spiegare il movente di questo dialogo. Cioè: perché accade?

Questo libro cerca di darvi una risposta. Per prima cosa si tratta di capire che cosa siano le culture, poi bisogna mettere da parte l’atteggiamento politically correct, sia l’imperativo morale di accettare tutto, di eliminare le differenze, magari a parole (certe cose non si possono dire), di fingere che ogni cultura vada bene, sia da accogliere e accettare.

Il rischio? Una comunicazione fredda, astratta. Da un lato si rischia poi di vivere nel perenne timore di dire e fare qualcosa di sbagliato (di essere razzisti); dall’altro, si può diventare indifferenti alle altrui culture. Molto meglio mettersi in discussione e ammettere pure che alcune abitudini, alcuni usi e costumi ci paiono del tutto assurdi. Magari sbaglieremo ma l’apertura verso l’altro sarà sincera.

E poi? E poi dovete mettervi in cammino e compiere gli 8 passi suggeriti dall’autore e studiare come dialogano le culture. Si comunica spesso per sbaglio: prestiti, contaminazioni, influenze, distorsioni, equivoci… l’antropologia si interessa proprio di questo dialogo indiretto.

Non si tratta di “saltellare” da una cultura all’altra, come se le culture fossero dei contenitori chiusi. Si tratta di andare ad analizzare gli spazi tra questi orizzonti linguistici differenti, ciò che sta nel mezzo perché la comunicazione è più qualcosa che si estende, che si intreccia.

È un libro piccolo, agile ma illuminante! Quindi siate curiosi, un po’ scorretti e tenete il cervello spalancato.

LA BAMBINA CHE ANDAVA A PILE
di Monica Taini, Uovonero, pagine 40

LA BAMBINA CHE ANDAVA A PILE di Monica Taini, Uovonero

C’è chi nasce e si trova a parlare, non soltanto con la bocca, ma anche con le mani. Persone immerse in un silenzio che si spezza grazie al viso e ai movimenti che si possono cogliere sulle labbra altrui.

Monic non si sente diversa, ma si scopre diversa. La fanno sentire gli altri, diversa. Perché lei parla anche con le mani. Monic ha il terrore del buio, perché non vedere significa non sentire due volte.

Monic è la protagonista di questo albo illustrato che è anche l’esordio di Monica Taini. L’autrice attraverso Monic ci spiega che cosa significhi nascere  e vivere da sordi. Ci racconta come si comunica senza sentire.

Questa storia dà forma alla sordità, la fa risuonare sui nostri occhi, ci parla con l’uso del linguaggio dei segni, e ci racconta della ricerca dell’identità di questa piccola protagonista alle prese con il mondo (anche lui un po’ sordo, ma per colpa degli stereotipi, e pure cieco).

 E ce lo racconta in modo semplice. Diretto. Poche parole, pochissimi tratti e il bianco e nero per cogliere il senso, vero, di questa condizione.

 Vi avventurate per le pagine che, subito, catturano la vostra attenzione e vi commuovete. Può la poesia essere un pugno nello stomaco? Sì e questo libro lo dimostra, tratto dopo tratto, parola dopo parola.

 Sul finale troverete un glossario imperdibile, e molto ironico, sulla cultura sorda. Prendete appunti!

 LA BAMBINA CHE ANDAVA A PILE di Monica Taini, Uovonero1

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