Libri a Colacione 19 maggio 2018

Libri a Colacione 19 maggio 2018

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica dei libri di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: I batteri della felicità di Alanna Collen e Anni luce di Andrea Pomella.


Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!


I BATTERI DELLA FELICITÀ
di Alanna Collen, traduzione di Anna Lovisolo, Hoepli, pagine 320, anche in ebook

I BATTERI DELLA FELICITÀ di Alanna Collen, traduzione di Anna Lovisolo, Hoepli

Questo libro comincia con un viaggio. L’autrice è una biologa e sta conducendo delle ricerche sui pipistrelli. La location è esotica e il regalo di questa spedizione, inaspettato quanto sgradito, sono le zecche. Molte zecche.

Alanna torna nel suo Paese e sviluppa una rara quanto insidiosa patologia tropicale, trasmessa dai “simpatici” parassiti. Dopo qualche tempo, individuato il problema, viene curata con bombe di antibiotici che hanno il pregio di debellare l’infezione ma il difetto di annientare tutti i batteri del suo organismo. Senza distinguere tra quelli buoni e quelli no.

Le conseguenze? Un malessere generale perché il corpo ha bisogno di moltissimi batteri per stare bene.

Avevo la sensazione di essere diventata inospitale per i microbi: mi sono resa conto allora di quanto avessi bisogno di quei 100 trilioni di piccole creature che fino a poco tempo prima avevano abitato il mio corpo.

Se siete inorriditi alla sola parola “parassita”, sappiate che il nostro corpo è abitato da invisibili colonie di batteri. È come essere degli alberghi ambulanti e ospitare perennemente tantissimi microbi… Parliamo di 100 trilioni di microorganismi! Detto altrimenti: solo una cellula su dieci nel nostro organismo è umana!

Il guaio è che gli esseri umani sono indotti a pensare ai microbi come minacce. In realtà esiste un prezioso equilibrio biologico che rende questa convivenza non solo pacifica ma necessaria per la sopravvivenza sia nostra sia dei batteri.

Siamo umani soltanto al 10 per cento. Per ogni cellula che forma quel recipiente chiamato corpo, ce ne sono altre nove che, da autentici impostori, scroccano un passaggio.

Alanna Collen, studi alla mano, ci racconta in modo decisamente spassoso i funghi e i batteri con i quali conviviamo e ci insegna che, se non ci prendiamo cura di queste colonie, corriamo molti rischi per la nostra salute. Perché i dati dimostrano che diverse patologie – dall’obesità alle allergie, fino ai tumori – possono essere generate da uno squilibrio dei microbi nel nostro corpo.

Nel corso della vita ospitiamo così tanti microbi che il loro peso equivarrebbe a quello di cinque elefanti africani, perché in realtà non siamo individui ma colonie. La nostra pelle ne brulica. Sulle dita ce n’è un numero maggiore della popolazione della Gran Bretagna.

I microbi hanno a che vedere con il cibo, la digestione, l’attività psichica e quindi con il nostro benessere fisico e mentale. Ed ecco perché battezzarli i “batteri della felicità” è molto appropriato. Dopo che lo avrete letto, garantito, vorrete molto bene ai vostri batteri!

ANNI LUCE
di Andrea Pomella, add editore, pagine 149

ANNI LUCE di Andrea Pomella, add editore

Quando lo apri suona i Pearl Jam questo libro (che mescola narrazione, autobiografia e saggio) e si ascoltano i ricordi. Sono quelli del protagonista, e scrittore, e del suo legame con un gruppo che lo ha segnato. È la fotografia di un periodo della sua vita questa storia. Ci trovate i vent’anni, vissuti durante i Novanta, un cocktail di sogni, aspettative, ideali e smarrimenti.

La scoperta dei Pearl Jam portò un cambiamento in quella nostra primavera, un po’ come il passaggio dal tono minore al maggiore in una scala di accordi.

C’è il dolore di un ricordo irripetibile. Perché la vita, le sue epoche, sono irripetibili. Ma questa epoca ha dalla sua due talenti, due poteri imbattibili: è lontana e desiderabile ed è stata vissuta con levità e spensieratezza.

E poi c’è la musica, il senso profondo dell’ascoltarla, del riascoltarla in modo ossessivo. C’è il potere della musica quello di creare legami indissolubili tra persone diversissime eppure dotate della stessa sensibilità. La musica è come il luminol, ti permette di intercettare i tuoi simili.

È la storia di un’amicizia e riguarda anche i Pearl Jam. Ma non solo i Pearl Jam. Riguarda tutto ciò che si metteva in moto quando dalle casse dello stereo usciva una loro canzone, il vortice di angosce, divertimenti, memorie, furori, gioie, inquietudini che si incanalava attraverso la loro musica.

Anni luce è anche un romanzo di formazione, quindi è la parte importante di un viaggio, cioè della vita, ed è puntellato di cose preziose: gli amici, soprattutto – Q. che è l’amico per assonanza di solitudini e marginalità – le sbronze e tanta, tanta musica. E poi c’è anche quel camminare verso. Verso che cosa non è ben chiaro ma intanto si cammina, poi si vedrà.

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