Libri a Colacione 12 maggio 2018

Libri a Colacione 12 maggio 2018

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica dei libri di Tutto Esaurito su Radio 105! Questa settimana: Perché esco a comprare il latte e torno con un televisore di Jochen Mai e Noi siamo infinito di Stephen Chbosky.


Vuoi ascoltare la puntata? Ecco il podcast!


PERCHÉ ESCO A COMPRARE IL LATTE E TORNO CON UN TELEVISORE
di Jochen Mai, traduzione di Leonella Basiglini, Feltrinelli, pagine 221, anche in ebook

PERCHÉ ESCO A COMPRARE IL LATTE E TORNO CON UN TELEVISORE di Jochen Mai, traduzione di Leonella Basiglini, Feltrinelli

Come mi vesto oggi? A cena che cosa mangiamo? E se cambiassi lavoro? Quale scuola sarà la migliore per mia figlia? Ogni giorno ne prendiamo non a centinaia ma a migliaia. Alcune ci appaiono banali, sembrano incidere poco sulla nostra vita, altre invece la nostra vita la determinano.

La vita è piena di decisioni. Secondo le stime degli scienziati ne prendiamo fino a 20.000 al giorno

Ma come arriviamo a prenderle tutte queste decisioni? C’è una differenza nel modo di procedere tra uomo e donna?

Nella maggior parte dei casi prendiamo delle decisioni in maniera del tutto inconsapevole. Poi, a posteriori, le passiamo e ripassiamo nella nostra mente, finché ci paiono logiche. Il frutto di una ponderata riflessione. Ma è chiaro: dobbiamo decidere così tante volte che, se per ogni decisione ci sfinissimo di se e di ma, non ne usciremmo vivi. Ed ecco, allora, che entra in gioco il pilota automatico e a guidare è il nostro istinto.

Date retta a me, avete già deciso da tempo. La vostra ragione sta solo cercando di razionalizzare e giustificare la scelta perché non risulti spontanea, casuale e dettata dall’emozione ma razionale, ponderata e fondata.

A incidere poi ci sono il tempo, le condizioni ambientali (il contesto in cui mi trovo, le pressioni che subisco), le condizioni fisiche (sono attivo, sono stanco)…

Il vero problema? Che anche se il meccanismo sembra procedere per il meglio – c’è da prendere una decisione e noi lo facciamo – in realtà si è inceppato. Cioè abbiamo sbagliato perché abbiamo preso una decisione che per noi non va bene. Peccato che entri in gioco il fenomeno della choice blindness. Non ci rendiamo conto di aver sbagliato, peggio, anche se lo facciamo ci giustifichiamo e tendiamo a difendere la nostra scelta. Perché non amiamo le contraddizioni e tendiamo a minimizzarle.

Aver sbagliato a scegliere che cosa mangiare per pranzo è un conto, aver sbagliato lavoro o marito… un altro! Ecco un saggio che ci permette di ragionare sul nostro modo di prendere le decisioni e di conoscere i processi alla base dei meccanismi decisionali. Siete pronti a prendere la vostra prossima decisione?

NOI SIAMO INFINITO
di Stephen Chbosky, traduzione di Chiara Brovelli, Sperling & Kupfer, pagine 271

NOI SIAMO INFINITO di Stephen Chbosky, traduzione di Chiara Brovelli, Sperling & Kupfer

Era Ragazzo da parete il titolo originale di questo libro (calzante visto che il protagonista è uno abituato a far da tappezzeria) ma nel 2012 Stephen Chbosky ne ha tratto un film (con Emma Watson) con il titolo Noi siamo infinito ed eccolo così ri-copertinato.

Caro amico, ho deciso di scriverti perché le ho sentito dire che sei uno che ascolta e che capisce, e perché non hai cercato di portarti a letto quella persona, alla festa, anche se avresti potuto. Ti prego non cercare di scoprire chi è lei, perché poi arriveresti a me, e io non voglio.

A parlare al lettore è Charlie o, perlomeno, così si firma nelle lettere che spedisce giorno dopo giorno a un misterioso interlocutore. E in queste lettere racconta ciò che prova e descrive il mondo che lo circonda. La vita di un adolescente di 15 anni – negli anni 90 – alle prese con il primo anno di liceo. La scuola, i bulli, l’amore… il primo bacio! Il sesso, la droga.

Un adolescente che più che fare pensa a quello che vorrebbe fare o dovrebbe fare… e si sente, per la maggior parte del tempo inadeguato, diverso, inadatto. Sbagliato.

Un libro da regalare ai propri figli – soprattutto se sono i tipi da arrovellarsi per ore su cose che ritenete del tutto futili – loro si renderanno conto che allora, forse sì, un poco li capite. Voi vi ricorderete di com’era avere sedici anni e li capirete di più. Perché i libri sono, anche, un modo per incontrarsi (fuori dalle pagine, però).

Ti sei innamorato di un libro? Condividilo e raccontami perché è speciale e diventerà il prossimo BookBlister consiglio della settimana! Manda una mail a info@bookblister.com

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