Poesie di Chiara Lev Mazzetti per “DiVersi, solo le cose inutili sono poetiche” di Elisabetta Bucciarelli, che oggi ci fa fare (possibilmente) qualcosa di mai fatto per spostare il punto di vista.
A – Quando si cammina nel bosco ed il bosco diventi tu
Da – Appena la luna è scesa ma non c’è luce per vedersiAvevo scritto così
quando proponesti di chiamarci senza nomi
ma con frasi lunghissime
Poi quando ormai stavo finendo di verificare la mia tesi e come sempre, si sa, la volontà di farlo determina quasi sempre il successo della missione, ho incontrato Edizioni di Atlantide. Il libro lo conoscevo, appena uscito, ma non ero al corrente di molte cose. Intanto della tiratura numerata, la mia copia è la 318 di 999 e poi non sapevo nulla circa la qualità della carta utilizzata per le pagine: Aralda da 100 gr della cartiera Favini. La copertina invece, che porta il non-titolo “Poesie”, è stata stampata su Chagall Bianco da 260 gr delle cartiere di Cordenons.
Scusate se mi dilungo su questi dettagli ma la bellezza va cercata dove si trova, tendenza inversa all’adattamento costante e generale al basso profilo, presumendo che possa tenere i libri sul mercato (più o meno questa era la tesi da verificare).
Detto questo, Chiara Lev Mazzetti è un movimento esistenziale dotato di grazia, senza i vizi e i vezzi del web. Non possiede una sua comunità di subumani adoranti e nemmeno un cicaleccio di bacetti e bacini. Non è un caso che il meglio delle sue parole lo metta nelle sue poesie. C’è molto aiuto al pensiero nel libro, la mia scelta però va in direzione dell’inutile (come siamo soliti fare qui), l’inutile di cui abbiamo necessità senza esserne consapevoli. Fare possibilmente qualcosa di mai fatto per spostare il punto di vista, come per esempio cambiare il nostro nome a vantaggio di una frase. Meglio: chiamare gli altri con più di una parola, cercando di visualizzarne il mondo, il mood, il modo, un altro modo, il suono, il colore, persino il tocco. È un tempo in più dedicato agli esseri umani. Pensate se fossimo costretti a farlo e gli altri con noi. Che impegno differente nelle relazioni di qualsiasi tipo.
A – Quella che ha dovuto comprare un paio di anfibi per restare ancorata a terra.
Da – Quella che non toglie gli occhiali da sole e poi dice che non c’è abbastanza luce.
Credetemi, è un buon esercizio per ridimensionare le antipatie, i fastidi, le amicizie e persino gli amori. Ricordandoci, ogni tanto, che anche dimenticarsi è un esercizio di stile (a pagina 42 la poesia intera, invece una delle mie preferite è a pagina 74).
Il libro di Chiara Lev Mazzetti l’ho comprato allo stand Atlantide a Book Pride, sono stati gentili, mi hanno regalato due magneti, ognuno una poesia. Li ho messi sul frigorifero insieme agli altri che colleziono.
Mi hanno chiamata Chiara Mazzetti. Sono nata l’1 Ottobre 1990. L’1 Ottobre è una data interessante, l’1 Ottobre l’equipaggio di Cristoforo Colombo era stremato, voleva rinunciare e tornare indietro; ma l’1 Ottobre decisero di proseguire e scoprirono l’America. Non so quanto questa informazione sia attendibile ed ho sentimenti contrastanti riguardo questa scoperta. Sono nata a Desenzano del Garda, non è molto importante, ma è vicino all’acqua. Crescendo ho frequentato il liceo artistico, ho conseguito la laurea triennale in grafica pubblicitaria e della comunicazione presso l’accademia di belle arti di Brescia e la specialistica in fotografia presso l’accademia di belle arti di Bologna. Attualmente studio Scienze e Tecniche Psicologiche. Ho viaggiato abbastanza, ma ricordo poco. Sono di poche parole, ma non desidero altro che condividerle. Lev è il nome con cui mi sono chiamata.
La bio è tratta dal sito Edizioni di Atlantide che merita di essere visitato.