Da Doso la polvere di Anna Toscano è presa la poesia per “DiVersi, solo le cose inutili sono poetiche” di Elisabetta Bucciarelli, che oggi ci suggerisce di scrivere note a margine…
La storia dei miei passi
La storia dei miei passi
si snoda tra pietre strade selciati
sabbie stanze e pareti.La storia dei miei passi
si disfa tra nebbie calli e canali
sole e sonni epocali.La storia dei miei passi
ti porta a Montparnasse in rue de la Gaîté
dove cercavo un esattoreper avere indietro tutte quelle ore
scordate su scaffali e tavoli e armadietti,
camminate in cambio di vecchi rossetti.
Funziona così, talvolta, anche il verso. È scritto per tutti ma anche per qualcuno in particolare. A questo si aggiunga che spesso chi lo regala lo fa dedicando il libro ma soprattutto il proprio pathos o lo struggimento o il languido sentire a qualcuno/a, che regolarmente non lo percepisce allo stesso modo. Anzi, lo fraintende. Insomma le stratificazioni di senso sono tante e le parole restano in balia di ciascuno di noi. Il consiglio è di scrivere a margine, magari con la matita, una specie di chiave verbale che possa dare una direzione di lettura. È sempre un peccato non capirsi. Questo c’entra in generale con la bella abitudine di regalare libri di poesie alle persone che amiamo.
Ne La storia dei miei passi, composta da Anna Toscano, c’è la bella idea che la memoria del percorso sia un dato da tenere caro, forse più dell’illusione che il tempo ci venga restituito. È nei semplici gesti quotidiani che si trova poesia, la poeta è capace di vederla e la racconta, con brevità efficace, senza parole in più, senza spiegazioni inutili. Un seme da piantare quando l’amore finisce, le campane alla rinfusa di Siviglia, le teiere, l’inchiostro. E noi? Quali passi che sono andati “verso dove” vorremmo ricordare? E quali ultime cose?
P.S. Tra le poesie di rara perfezione (o tra quelle che credo possano essere utili) scritte dalla Toscano c’è La voce era tutto. Suggerisce di non scialacquarsi via, sia umanamente sia professionalmente. Nel senso che la generosità ha sempre un prezzo. Perché si sa che in questo mondo le nostre idee e i nostri sogni sono le poche cose preziose che abbiamo. Andate a leggerla a pagina 38, vi farà un gran bene.
Questo libro me l’ha donato l’autrice. Eravamo a Venezia, alla libreria MarcoPolo, dove il volume si trova in vendita e dove si può acquistare anche il successivo, Una telefonata di mattina, che è parimenti bello, con una luce differente però.
Anna Toscano vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre Facoltà. Scrive per alcune testate, tra cui «Il Sole 24 Ore», ha curato iniziative culturali legate a letteratura e poesia. Ultima sua raccolta di poesie è Una telefonata di mattina, (Milano, La Vita Felice, 2016), preceduta da Doso la polvere (2012), Only distance (2011), All’ora dei pasti (2007) e Controsole (2004); liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie. Sua la curatela di cataloghi e libri di poesie e la postfazione ad Ancestrale di Goliarda Sapienza. È stata editor per case editrici e ha lavorato con scuole di scrittura; per la testata on-line «La Rivista Intelligente» cura Venerdì in versi. Ha ideato e condotto con A. Trevisan la trasmissione radiofonica Virgole di poesia su Radio Ca’ Foscari. Sue fotografie sono apparse in numerose riviste, manifesti, copertine di libri, pubblicità, mostre personali e collettive. Varie le esperienze teatrali: porta per piazze, biblioteche, teatri, associazioni, spettacoli, tra i quali “Voce di donna. Voce di Goliarda Sapienza”, con F. Michieli e A. Trevisan.