Quanti sono gli editori attivi nel nostro Paese, quanti libri hanno pubblicato nel 2016, quante copie hanno stampato – in media – per ciascun titolo: ecco i dati Istat relativi al 2016.
Gli editori italiani sono 1500 e nel 2016 hanno pubblicato 61.188 titoli, stampando 129 milioni di copie, una media di 2mila copie per titolo. Dopo le informazioni sui lettori, ecco un identikit delle case editrici secondo i dati Istat relativi al mercato editoriale nel 2016.
Quanti libri sono stati stampati nel 2016?
Sono 61.188 i titoli pubblicati e sono state stampate quasi 129 milioni di copie, circa due per ogni cittadino italiano. La tiratura media? Per ciascun titolo pubblicato sono state stampate poco più di 2mila copie.
A fronte della grande mole della produzione editoriale, il 23,2% degli operatori attivi del settore ha dichiarato che oltre la metà dei titoli pubblicati nel corso del 2016 è rimasta invenduta.
La quota, in leggero calo rispetto agli anni precedenti (quando superava il 25%), è risultata più elevata per i piccoli editori (28,5%) mentre ha dichiarato una giacenza e un reso superiori alla metà dei titoli pubblicati il 19,3% degli editori di medie dimensioni e il 10,8% dei grandi marchi.
Quanti sono gli editori in Italia?
Sono circa 1.500 gli editori attivi nel 2016 (rispetto al 2015, il numero di editori attivi è aumentato di circa il 7% cioè quasi 100 unità in più); l’86% non pubblica più di 50 titoli l’anno. Il 54,8% sono “piccoli editori” e producono al più 10 opere in un anno e il 31,6% sono “medi editori” che producono in un anno da 11 a 50 opere.
E i “grandi editori”?
Sono il 13,6% e producono oltre 50 opere l’anno, complessivamente pubblicano il 76,1% dei titoli pubblicati, cioè più di tre quarti dei titoli sul mercato e producono quasi l’86% delle copie stampate. Un’offerta quasi 14 volte superiore a quella dei piccoli editori per titoli proposti e 31 volte maggiore in termini di copie stampate (nel confronto con gli editori di medie dimensioni il rapporto è rispettivamente i 4 a 1 per i titoli e 7 a 1 per la tiratura). Nel 2016, mentre i piccoli editori hanno pubblicato in media 4 titoli e stampato poco più di 4mila copie l’anno ciascuno, i grandi marchi hanno prodotto 228opere librarie, con una tiratura media di oltre 500mila copie per editore.
Dove si trovano gli editori?
Oltre il 50% degli editori attivi nel 2016 ha sede nel Nord del Paese: 32,4% nel Nord-ovest e 21% nel Nord-est; il 30% risiede al Centro e il restante 17% circa nel Mezzogiorno (12% al Sud e 4,6% nelle Isole).
In Lombardia si trova più del 20% degli editori attivi e nel Lazio quasi il 17%. Insieme, queste due regioni ospitano circa il 50% dei grandi editori, quasi il 40% dei medi e più di un terzo dei piccoli editori. Le città con il maggior numero di editori sono Milano e Roma, in ciascuna delle quali si trova circa il 15% del totale degli operatori attivi del settore; insieme esse ospitano il 44% dei grandi marchi che, per oltre un quarto (27,5%), hanno sede nella città di Milano.
Che cosa fa un editore?
Quasi la totalità (95,8%) degli editori attivi nel 2016 si fa carico direttamente delle attività di impaginazione e grafica, compresa la realizzazione delle copertine
Circa il 92% degli editori effettua operazioni di correzione delle bozze e l’83,1% realizza interventi di revisione e supporto agli autori nella redazione dei manoscritti (editing, revisione bozze, normazione dei contenuti eccetera); quasi l’80% degli editori esamina e valuta i manoscritti proposti.
Le attività relativamente meno praticate dagli editori sono invece lo scouting editoriale per la ricerca di nuovi autori (44,7%) e le traduzioni (55,7%). Per tutte le attività considerate, le quote relative ai grandi editori sono sistematicamente superiori a quelle riferite ai medi e ancor più ai piccoli. La differenza tra grandi e piccoli editori è particolarmente evidente per le attività di scouting editoriale, attuate dal 70,6% dei grandi editori a fronte del 31,8% dei piccoli operatori del settore, e per quelle di traduzione (79,4% per i grandi marchi e 42,2% per i piccoli editori).
Le attività di traduzione, peraltro, sono le uniche per le quali è più elevata la percentuale di editori che esternalizzano il servizio rispetto a quella riferita a coloro che svolgono l’attività con risorse interne.
Come va il mercato?
Nel 2016 si rileva un lieve segnale di ripresa della produzione editoriale: i titoli pubblicati aumentano del 3,7% rispetto all’anno precedente. Persiste, invece, la tendenza alla riduzione delle tirature (-7,1%). Quindi si pubblicano più libri ma si stampano meno copie.
L’editoria per ragazzi è in crescita rispetto al 2015: +4,5% i titoli e +6,6% le tirature; per l’editoria educativo-scolastica, a fronte di un aumento del numero di opere del 14,6%, si registra un forte decremento delle copie stampate (-19,6%).
Vincono le novità
Le opere originali pubblicate in “prima edizione” costituiscono il 62,1% delle proposte editoriali del 2016. Il mercato quindi punta soprattutto sulle novità piuttosto che sulla longevità dei prodotti pubblicati. Le “ristampe”, infatti, non raggiungono un terzo del totale (32,2%) e i titoli in “edizioni successive” sono una quota residuale, pari al 5,8%.
Rispetto al 2015, le pubblicazioni in ristampa hanno fatto registrare l’incremento più forte nel numero di titoli resi disponibili (+9,6%) a fronte della più netta riduzione nel numero di copie stampate (-10,8%).
Le prime edizioni, stabili quanto a titoli, hanno subito un decremento del 5,9% in termini di tiratura. Di segno contrario l’offerta delle riedizioni, le quali risultano stazionarie per quanto riguarda le copie stampate, aumentando invece (+5,2%) per numero di titoli.
Quanto costano i libri?
Si è registrata, una lieve crescita dei prezzi rispetto al 2015: nel complesso, i libri pubblicati nel 2016 hanno un prezzo di copertina pari a 20,21 euro, contro i 18,91 dell’anno precedente. L’aumento maggiore riguarda i titoli pubblicati dai piccoli editori (25,31 euro nel 2016 contro i 18,88 dell’anno precedente), mentre le opere pubblicate dai grandi editori presentano l’incremento di prezzo più contenuto (da 18,98 euro a 19,38).
Oltre un quarto dei titoli pubblicati nel 2016 (28,4%) ha un prezzo compreso tra 10 e 15 euro; in termini di tiratura, invece, oltre due terzi delle copie stampate (36,8%) hanno un prezzo non superiore a 10 euro.
Come per gli anni precedenti, anche nel 2016 più della metà della produzione libraria è costituita da opere con un prezzo di copertina non superiore ai 15 euro: si tratta del 51,4% dei titoli e del 59,0% delle copie stampate (51,8% e 59,8% rispettivamente nel 2015). I prezzi dei testi scolastici sono relativamente più elevati: meno di un quarto (23,5%) ha un prezzo contenuto entro i 10 euro, quasi la metà (48%) comporta una spesa superiore ai 20 euro.
E il digitale? Qui trovate i dati.