Shi Yang Shi è un attore e interprete di origini cinesi, vive in Italia ed è una delle voci più note della comunità cinese di seconda generazione. È arrivato nel nostro Paese quando aveva 11 anni e qui è cresciuto e sta creando il suo futuro.
Più che un racconto personale è l’autobiografia di una integrazione in cui l’autore ci regala un punto di vista unico sull’Italia spiegandoci anche chi siano i cinesi che vivono nel nostro Paese, quelli che insomma non hanno – appena è stato loro possibile – deciso di tornare in Patria. Genitori che hanno cresciuto i figli qui, ragazzi che hanno studiato e lavorano in Italia e forse sarebbero persi se decidessero di tornare in Cina.
Tutte le mie disgrazie sono iniziate quando ho messo piede per la prima volta in Italia.
È questo che mi sono raccontato, per anni.
Ora posso dire che non è stato così. E, comunque, chi può saperlo?
Una cosa, però, è certa: è nel momento in cui ho lasciato la Cina, a undici anni, che nella seta del mio cuore si è aperto uno strappo.
Uno strappo che si sarebbe a poco a poco trasformato in un occhio nuovo, con cui guardare, più dolcemente, al fiume della mia vita.
Guardare l’Italia per Yang significa anche ricordare le proprie origini e portare il lettore nella Cina, non solo quella delle antiche tradizioni, ma nella quotidianità delle famiglie. Regole, rigidità, sguardi sul mondo che percepiamo molto distanti. E poi c’è la famiglia di Shi quella con cui confrontarsi e scontrarsi, e poi, forse, con cui trovare un punto di incontro.
Si parla spesso di integrazione, leggetela. Scoprirete il racconto di uno straniero italiano per i gusti e le abitudini. Qualcuno che parla e sogna in italiano e legge i suoi autori preferiti cinesi, in italiano. E che non dimentica gli anni duri, i lavori precari quando era solo un bambino e le fatiche della sua famiglia.