Le fiere dell’editoria: dove nascono i bestseller

Le fiere dell’editoria: dove nascono i bestseller

È nelle fiere dell’editoria che si scelgono i libri che troveremo sugli scaffali e in queste occasioni si parla un inglese molto particolare…

Succede tutto, succede molto nelle fiere dell’editoria. Qui nascono i bestseller, si creano i casi editoriali, si fa il mercato e si stabilisce quali libri troveremo poi sugli scaffali delle librerie. Accade in parte durante questi eventi – ma anche prima e dopo – riservati ai professionisti della filiera ed è qui che si incontrano editori, agenti letterari, scout, traduttori…

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Certo, ai tempi di internet e delle nuove tecnologie, si possono concludere buoni affari tutto l’anno. E questo è particolarmente vero per i big (grandi editori, grandi agenzie). Per gli altri avere la possibilità di incontrare tanti interlocutori che provengono da tutte le parti del mondo è una occasione preziosa.

Quali sono le fiere dell’editoria per lo scambio diritti

La London Book Fair, la Buchmesse di Francoforte (che ha una storia antichissima pensate che nel 1455 proprio a Francoforte vennero vendute le prime 180 copie della Bibbia a caratteri mobili di Gutenberg) ma anche l’Ibf al Salone del Libro di Torino.

Che cosa accade durante le fiere dell’editoria

Si vendono e si comprano i diritti dei libri. C’è chi vende, c’è chi compra, c’è chi fa entrambe le cose. Per poter accedere al right center e fissare gli appuntamenti della propria agenda – di solito fittissima – prima di tutto è necessario registrarsi, per tempo, sulla piattaforma che gestisce gli incontri. Viene così assegnato uno spazio di lavoro, un table, oppure si possono utilizzare gli spazi free.

Come avvengono gli incontri?

Immaginate una specie di battaglia navale perché tutti i tavoli hanno un cartello con una lettera dell’alfabeto e un numero, oltre al nome dell’agenzia/casa editrice e il Paese di origine. Perché così è facilissimo intercettare il table del proprio appuntamento. A ben guardare pare di essere a uno speed date! Gli appuntamenti durano circa mezzora. Ne puoi fissare anche 12/14 al giorno. Un massacro!

Come si propongono i libri?

In base alle richieste dell’interlocutore, si propongono i titoli dal proprio catalogo. Romanzi di genere, mainstream, proposte commerciali, più di nicchia… Nel concreto, ciascuno racconta e “presenta” i libri che vorrebbe vendere e chi compra ascolta e fa domande. Per esempio un agente letterario vende e cerca di trovare l’editore agli autori che rappresenta. Un editore, invece, cerca libri da pubblicare ma al contempo vuole anche portare all’estero quelli che ha già pubblicato e quindi cerca editori stranieri.

Si concludono gli affari?

Di solito si mettono le basi per i deal. Vale a dire che nella maggior parte dei casi i contratti si chiudono in un secondo tempo. Finché non si tirano fuori i soldi, insomma è tutta da vedere! Anche perché durante le fiere uno stuolo di lettori (quelli che schedano i libri) e di traduttori è arruolato ventiquattrore ore su ventiquattro per fornire agli editori pareri di lettura quasi in tempo reale e quindi orientare gli acquisti (anche se le copie vendute nel Paese di origine sono già un buon incentivo!).

Che lingua si parla nelle fiere?

Durante le fiere dell’editoria la lingua più parlata, a stento o con padronanza, è l’inglese. Ma un inglese piuttosto particolare i cosiddetto “bookfair english”, l’inglese da fiera. Si tratta di un vero e proprio vocabolario che aiuta, diciamo così, i professionisti del settore a catalogare e raccontare i titoli che hanno per le mani. Solo che non è tanto il significato letterale a essere interessante, quanto il significato reale di tali espressioni. Per esempio.

Inglese da fiera                     Traduzione letterale                         Che cosa vuol dire

Commercial                                commerciale                                              robaccia che si vende
Really commercial                    davvero commerciale                               robaccia che forse non si vende
Experimental                             sperimentale                                              illeggibile
Quiet                                            tranquillo                                                    noioso

Se volete saperne di più, vi consiglio di leggere I mestieri del libro di Oliviero Ponte di Pino perché, oltre a dirvi praticamente tutto sull’editoria, vi regala uno spassoso elenco di termini dell’inglese da fiera. E stiamo a vedere quale sarà il prossimo bestseller!

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