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È Tempo di libri

È stato presentato oggi il programma della fiera del libro milanese. Folla delle grandi occasioni, molto entusiasmo e polemiche accantonate… per ora.

Nuova puntata di Libriful – non potevo lascarvi orfani della vostra telenovela editoriale ancora a lungo – oggi tutta dedicata alla presentazione di Tempo di Libri, la fiera del libro milanese. Che come da copione regala entusiasmi, promesse e voglia di fare.

Lo stesso, per onor di cronaca, che è accaduto a Torino qualche settimana fa quando Nicola Lagioia ha presentato – in modo eccellente, peraltro – il programma del Salone del libro di Torino che per molti (tra cui la sottoscritta) appariva un walking dead e invece pare essere in ottima salute.

Mancano ancora due mesi e gli espositori confermati risultano essere infatti ben 350 contro i 330 del 2016. Un aumento in parte dovuto alle tariffe scontate che hanno attratto i piccoli e i piccolissimi editori (speriamo pochi editori a pagamento), mentre i big pare che siano ancora orientati alla sola feria milanese. Ma i numeri, comunque, sono ottimi.

Qualche perplessità solo per la location dell’Ibf – l’area deputata allo scambio diritti – che quest’anno si troverà nel museo Carpano di Eataly Lingotto (ci sarà una navetta per raggiungere il Lingotto Fiere, cosa che ha scatenato le ire di molti).

Tornando a Milano, a moderare l’incontro c’era la scrittrice Michela Murgia che ha presentato gli interventi del sindaco Beppe Sala, dell’assessore alla cultura Filippo Del Corno, di Renata Gorgani comitato scientifico nonché presidente della Fabbrica del Libro e dei quattro curatori della fiera: Chiara Valerio per il programma generale, Pierdomenico Baccalario per 0-18, Giovanni Peresson per il programma professionale e Nina Klein per i percorsi digitali.

Il modo migliore per riassumere quello che è accaduto oggi? Cliccate sul video e godetevi la performance della scrittrice Chiara Valerio che ha sganciato sul pubblico una bomba H di energia culturale.

Veniamo ai dati: 35mila metri quadrati di spazi condivisi; due padiglioni, comunicanti, il 2 e il 4; 720 appuntamenti, 17 sale adibite agli incontri più un auditorium da 1000 posti. Quanti editori? A oggi hanno confermato la propria presenza 437 espositori provenienti da 19 regioni d’Italia e da 6 Paesi stranieri (fino al 7 di aprile c’è tempo per iscriversi).

L’85 per cento di questi editori sono piccoli o medi, si tratta quindi di case editrici indipendenti che condivideranno gli spazi insieme con i grandi editori, le librerie, le biblioteche, i giornali, le start up…

Gli autori ospiti saranno circa 2000. Narratori, saggisti, italiani e internazionali. Non mancheranno i personaggi provenienti dal mondo dello spettacolo, della cultura, del giornalismo, della politica, dello sport e – grazie al cielo – della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica.

Le parole chiave? Apertura e inclusività. Tempo di libri parla ai lettori – grandi, piccoli, medi, forti, a singhiozzo… – a quelli che impazziscono per la carta (anche antica), a chi vive di ebook e pure a ai lettori che i libri preferiscono farseli leggere.

E poi ancora fumetti – grazie alla partnership tra la Fiera e Lucca Comics & Games – e cinema e l’immancabile cucina. Agli appassionati di gastronomia è dedicato lo spazio A Tavola: 700 metri quadrati con showcooking e laboratori per tutti, editoria enogastronomica, incontri con gli “chef stellati” e degustazioni.

Per chi in editoria lavora o vorrebbe lavorarci, occhio al programma professionale: più di sessanta appuntamenti, dal mestiere di traduttore all’analisi dei mercati. Si parlerà di innovazione, di app, di gruppi di lettura 2.0 di social e community online.

I professionisti della filiera potranno lavorare nello spazio riservato al MIRC – il Milan International Rights Center – nel padiglione 1, la piazza in cui si incontreranno gruppi editoriali italiani e stranieri, agenti letterari e piccoli editori da oltre 30 Paesi.

Ma i visitatori cosa troveranno? 26 lettere-parole chiave dell’alfabeto. Si partirà da dove siamo partiti tutti, dall’abc. Non ci saranno presentazioni classiche ma molti esperimenti di comunicazione e condivisione e confronto.

E non ci si aspetti di tirar tardi tra gli stand della fiera perché chiuderà alle 19.30. Dopo Tempo di Libri proseguirà in tutta la città con Fuori Tempo di Libri: letture a voce alta, cocktail letterari, giochi, aperture serali di biblioteche e librerie, performance musicali e maratone di lettura.

Chi passerà per gli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa potrà approfittare del BookCrossing, realizzato grazie alla collaborazione con l’Aie (l’Associazione italiana editori). Nei gate e nelle aree di ritiro bagagli i passeggeri potranno infatti lasciare un libro e prenderne un altro dalle apposite librerie realizzate in cartone riciclato.

Tutto molto entusiasmante, parecchie idee, molta voglia di fare, speriamo non restino solo sulla carta. Come incipit, però, suona piuttosto bene.

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4 comments

Sandra 22/03/2017 at 17:24

Non so, si colloca in un weekend un po’ compresso tra Pasqua e 25 aprile, il tempo mi sta passando come un Freccia rossa, questo fine settimana c’è il BookPride, Torino per me è un imprescindibile luna park per cui vado (e tu proverai l’ebrezza della navetta!) quindi può anche essere che la fiera di Milano, nonostante la vicinanza a casa (anche se io sto a Milano, la fiera a Rho, mi piace sottolinearlo) non mi vedrà tra il pubblico. Comunque vada spero possa essere un’occasione per fare il punto della situazione, offrire novità anche nel fuori salone e buone storie.

Chiara Beretta Mazzotta 23/03/2017 at 10:09

Eh sì, sta proprio lì nel mezzo. Una sfida non da poco. Anche se, in teoria, chi non si muove ha proprio voglia di cose da fare…
Vedremo.
E vedremo come sarà la fiera. Sono molto curiosa. Anche del Salone eh 😉

Marcello 23/03/2017 at 10:49

Per come l’ho capita la parte maggioritaria dei soggetti dell’annuale manifestazione libraria quest’anno ha deciso di svolgerla a Milano. La parte minoritaria a Torino. A Milano c’è da aspettarsi la fiera che conosciamo. A Torino un doppione in forma minore, oppure altro che non si sa. Ergo quello che conosciamo come Salone del Libro (alias Tempo di libri) lo si trova presumibilmente a MI. L’incognita, a dispetto della denominazione delle origini, a TO. È una deduzione attendibile?

Chiara Beretta Mazzotta 23/03/2017 at 19:01

Eh Marcello, non abbiamo ancora l’elenco dei partecipanti di Milano (dopo il 9 aprile sarà online).
Diciamo che a Torino mancheranno i colossi ma, in fondo, si va al Salone anche per scoprire nuovi editori e titoli meno comuni. Il punto di domanda però sono, anche in questo caso, gli editori: piccoli e medi ma, speriamo, non una valanga di editori a pagamento…
Milano ha sia Big sia piccoli e medi. Ma è una fiera e non un Salone.
Di sicuro vi terrò aggiornati sugli sviluppi e sui dati! 😉

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