“Con la testa appoggiata sulla pa2ncia di Marc, ci stavamo guardando un episodio del Trono di Spade, il nono della terza stagione, avevamo mangiato sushi a domicilio, il ventilatore era acceso, stavamo bene. Se fossi stata un gatto, avrei fatto le fusa. Quando ha squillato il telefono, ho sbuffato. Chi mi scocciava a quell’ora? Quando ho letto ‘mamma’ sullo schermo del cellulare, ho brontolato. Lo sapeva che le telefonate la sera tardi mi mettevano in agitazione. Avrei voluto non rispondere. Avrei voluto che non accadesse. Sono passati sei mesi e sono ancora sottosopra.”
Cosa accade a Julia? Figurarsi se ve lo dico! Posso però girarci intorno… per esempio suggerire che la vita parrebbe avare per lei piani bellicosi. Quando va tutto storto? Può solo peggiorare. E allora i casi sono due: o stai a rimuginare e a lamentarti, o fai qualcosa di folle.
Per esempio ti trasferisci nella città più magica del mondo – Parigi – per fare il tuo lavoro, la psicologa, nel posto meno glamour del mondo… uno ospizio.
Un libro per tutte le persone che in questo momento se la stanno vedendo con qualcosa di doloroso, leggetelo per provare a sorridere dei guai e, soprattutto, pensateci su: fare è sempre una ottima soluzione!