Livestreaming Italia: come è andata la prima maratona?

Livestreaming Italia: come è andata la prima maratona?

La preistoria del Livestreaming in Italia per un pubblico (non di Millennial) che ama i contenuti e ha voglia di dire la sua…  di Chiara Beretta e Rossella Canevari         

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Sei ore di live, 20 broadcaster si sono passati il “testimone” in giro per l’Italia (ma anche da Londra, San Diego e il Queensland).

La maggior parte dei lettori italiani che non fa parte dei cosiddetti millennial (ovvero il 90% circa), leggendo fin qui non avrà capito il significato di termini come Periscope, broadcaster, Livestreaming e live. Sì, vi abbiamo beccati! Ma non vi preoccupate, non siete vecchi, siete solo nati nel Paese sbagliato. In quelli anglosassoni l’utilizzo e la diffusione dei social network è un po’ come la presenza di chef e programmi di cucina nell’italico stivale.

Partendo da questo presupposto, cari lettori, non vi scoraggiate, come cerchiamo di non farlo noi, pioniere di un sistema ancora in divenire. E con Livestreaming Italia, stiamo cercando appunto di uscire dalla Preistoria italiana del livestreaming e di entrare nel presente con un ruolo da protagonisti che noi – sia chi i contenuti li comunica in diretta sia chi li guarda – ci meritiamo alla stregua di tutti i nostri colleghi delle comunità anglosassoni, che vivono già un momento di gloria.

Com’è andata dunque la prima maratona di Livestreaming Italia?

Accedere a una torre del castello Sforzesco normalmente chiusa al pubblico e regalare agli spettatori un punto di vista su Milano davvero unico. Andare avanti nel tempo e godersi l’alba del lunedì mattina ma di domenica. Possibile? Certo, basta seguire una diretta dall’Australia! E ancora news dal mondo, streetshow per le vie di Roma, il mondo a misura di cane, lezioni di Amarone dal Vinitaly, un pezzo alla chitarra elettrica, startup innovative, i segreti dei social network, cinema, musica, libri, brunch e incursioni nella cucina di uno chef stellato…

Queste sono alcune delle 20 live che si sono susseguite domenica 10 aprile durante la prima maratona Periscope organizzata da Livestreaming Italia, il primo network di Livestreaming che riunisce diversi broadcaster che desiderano condividere contenuti di qualità. L’età non conta, conta condividere contenuti perché traducendo il motto dell’esercito della salvezza, ormai motto 2.0 sharing is caring cioè: condividere è amare.

A dispetto delle altre maratone che si sono svolte all’estero (Noi, la patria della moda, spaghetti e del Padrino, pagheremo sempre lo scotto della non natività digitale rispetto al Paese che ha creato la Silicon Valley, ma noi italiani lo facciamo con fantasia, mangiandoci sopra – bene e in modo sano – e ridendo sguaiati), questa era un esperimento nell’esperimento. Perché non si è trattato di riunire 20 big del social streaming – non mancavano neppure quelli, per carità! – ma di coinvolgere persone che avessero voglia di raccontarsi e raccontare anche le eccellenze del nostro Paese. Di condividere, di creare una community, di fare squadra, insomma!

La verità? Per molti si è trattato di scoprire Periscope e i segreti di una diretta (non solo scaricarlo per la prima volta ma capirne l’utilizzo e le grandi differenze rispetto alla televisione tradizionale) ma soprattutto di cimentarsi con coraggio. Pensate sia facile andare in diretta? Provateci, mettevi in gioco e capirete che il livestreaming attivo, ovvero produrre contenuti, non è da tutti.

Per questo il Coraggio di chi si è messo in gioco domenica 10 aprile, è stato ripagato: oltre 7mila spettatori, 356.890 cuori, e più di 4970 commenti. Dati parziali peraltro (alcuni broadcaster non avevano – ancora – Katch.me e non hanno salvato le proprie live).

Abbiamo quindi dimostrato che nonostante l’Italia sia in ritardo rispetto ai Paesi anglosassoni, il livestreaming è VIVO e ha voglia di crescere! E ancora: così come i social entrano nelle nostre vite, noi possiamo portare nei social persone capaci e ottenere attenzione dal pubblico. Un pubblico attento e curioso.

Grazie a Fabio Piotar Boa, Paola Banone (Dreamtime), Fabio Mundadori, Laura e Silvia Squizzato, Nazim Beltran e Betti Chiesi (Casa Chiesi), Rosita Celentano e Angelo Vaira, Lidia Schillaci, Elena Torresani, Sabrina Cadini, Deborah Jacquemet, Cristina Bowerman, Silvia Bonomo e Ruby Noosa che si sono cimentati con entusiasmo e hanno corso con noi per ben 360 minuti.

Ultimo ma non meno importante, Grazie ai super spettatori che non si sono persi neppure una delle 20 dirette e hanno commentato e regalato cuori ai periscoper. I più assidui? Brugola Digitale, Marco Giromini, Domenico Cav, Gila1999, CriTrip, Michaelonair, Maurice18958. Grazie!

Un ringraziamento speciale ad Alberto Farina e Barbara Schiavulli, che con noi formano il team Livestreming Italia e hanno creduto a questo progetto fin dall’inizio.

Attraverso l’account @LiveStreamIta – il profilo collettivo che unisce diverse passioni e la voglia di condividere contenuti – potrete seguire le dirette di tutti noi e le numerose iniziative che abbiamo in previsione: maratone, festival, rassegne e molto molto altro. Stay tuned!

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3 Comments

  • Che fantastica esperienza!
    Grazie Chiara per aver organizzato questa bellissima maratona su Periscope, e’ stato un onore farne parte. Abbiamo viaggiato in posti meravigliosi e ascoltato storie bellissime: facciamone un’altra presto!

    • Ciao Sabrina! Grazie a te per esserci stata! E sì, di sicuro replicheremo! Rossella ha mille e una idee 😉

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