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Il calcio con i tuoi occhi

I bambini e il calcioRaccontare lo sport più amato dagli italiani e le scuole che lo insegnano e farlo dal “basso”, cioè attraverso lo sguardo dei ragazzi che lo praticano e seguono. Questa è la sfida lanciata da Overtime, associazione che si occupa di etica sportiva.

Passione sfrenata. Talento. Interessi (e non soltanto economici). Soldi (tanti). Tifo. Modelli sociali veicolati e comunicati con spaventosa immediatezza… il calcio è tutto questo (e molto altro) perciò, al di là dei colori della propria squadra del cuore, è interessante seguirlo e tentare di decifrarlo. È come un romanzo corale, con tante linee narrative che si intrecciano e altrettanti livelli di lettura. Si può galleggiare sulla superficie o prendere coraggio, fare un bel respiro, e immergersi.

Per alcuni questa non è soltanto una   passione o uno sport: il calcio è un lavoro. Ed ecco allora che ci si trova a fare i conti con il senso di responsabilità, con la necessità di ricordarsi sempre dei valori che si vogliono comunicare. Sì, perché un allenatore, uno sportivo – come un genitore – dovrebbe tenere a mente che ciò che dice e fa, ogni gesto e commento e interazione, sono inevitabilmente educativi o diseducativi. Da questa dicotomia non si scappa.

Temi, questi, molto cari a Nicola Provenza medico, allenatore e promotore di Overtime la vita oltre il calcio, associazione che ha come obiettivo la valorizzazione positiva del calcio – non a caso nata nel ricordo di Agostino Di Bartolomei, figura indimenticabile dello sport nazionale – che si occupa di etica sportiva e quindi consapevole dell’importanza della formazione e, soprattutto, dell’educazione all’ascolto. «La cosa più difficile per chi scrive e lavora con le parole è mettersi in ascolto» dice la scrittrice Elisabetta Bucciarelli. «Overtime vuole proprio questo, creare un laboratorio permanente e ascoltarvi, sapere cosa ne pensate voi.» Voi chi? I ragazzi, ovvio.

Le ragazze e il calcioOvertime desidera raccogliere il punto di vista di bambini e giovani tra i 10 e i 26 anni sul gioco che più amano e sulle scuole calcio d’Italia, cosa gli piace e cosa invece cambierebbero, e chiede di farlo attraverso le parole o le immagini con un concorso (gratuito) dal titolo: “Il calcio con i tuoi occhi”. Si tratta, infatti, di scrivere un breve racconto o realizzare un cortometraggio che abbia come tema questo sport. Al vincitore sarà garantito uno stage professionale. La scadenza è il 10 Maggio quindi, ragazzi, sbrigatevi!

«Ho accettato di partecipare a questo progetto perché da tempo osservo questo mondo dal “bordo”» continua Elisabetta Bucciarelli, presidente della giuria che valuterà gli elaborati dei ragazzi. «E mi sono accorta che manca completamente la visone “dal basso”, quella di chi dovrebbe essere protagonista. Il calcio è un gioco, come tale molto serio, ma sta diventando anche un non-luogo, dove se non sei assorbito dalle dinamiche interne, riesci a osservare le relazioni ibride. Classi sociali, culture differenti, progetti educativi dissonanti, voli pindarici e passioni forti. Quando capita anche meraviglie di forma e gesto. Inoltre è un concentrato di “mutazioni” maschili, tema al centro del mio lavoro di autrice.»

I racconti saranno letti e valutati dalla giuria che, oltre alla presidentessa, è composta dallo scrittore Marco Marsullo e dal I ragazzi e il calcioprofessor Felice Accame, docente di Comunicazione al corso per allenatori di Coverciano; da Nicola Provenza e da Giovanni Perna, membro di Overtime.

Verrà anche assegnato il Premio Overtime a un personaggio di spicco del calcio italiano che si è distinto per il suo comportamento leale e genuino e che quindi incarna per i ragazzi un esempio da seguire. E se ci pensate, la nostra infanzia e la nostra adolescenza sono ricche solo se costellate di persone che sanno insegnarci con passione. Essere adulti, è una grande responsabilità.

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