Leggo perché…

Leggo perché…

BookBlister festeggia la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore con lo scrittore Maurizio Baruffaldi che ci parla di bisogni (e quindi di desideri). Perché leggere non c’entra con il dovere (e neppure con i libri gratis), c’entra con il piacere.

Io leggo perché vivere non mi basta.

Io leggo perché solo un libro ti porta a vagabondare nella testa di un altro.

Io leggo perché sono un affamato d’avventura. Ma senza cintura, e senza portafogli.

Io leggo perché quando vedo una madre comprare un libro enorme e colorato vorrei essere il suo bambino.

Io leggo perché chi ti consiglia un libro ti svela un segreto.

Io leggo perché quando vedo le date dei prestiti in biblioteca sento le mani che l’hanno sfogliato e riposto. O tenuto in grembo a ripensare alle righe appena lette.

Io leggo perché la parole scritte sono pelle.

Io leggo perché sono un erotomane.

Io leggo perché non galleggio, ma voglio immergermi e volare.

Io leggo perché nessuno me lo impone.

Io leggo perché ogni grande libro è una Bibbia.

Io leggo perché avrei voluto essere il maggiordomo di Tolstoy.

Io leggo perché devo conquistare l’ultimo punto. Magari esclamativo.

Io leggo perché odio le regole ed amo la grammatica.

Io leggo perché sento vibrare sintesi e sintassi.

Io leggo perché a occhi aperti si sogna meglio.

Io leggo perché i miei occhi non si sentano tristi.

Io leggo perché mi piace alzarli al cielo a inseguire un pensiero senza Dio.

Io leggo perché una piccola luce illumina il mondo.

Io leggo perché le parole si rincorrano in silenzio. O esplodano mute.

Io leggo perché voglio metterle da parte, quelle parole. Per avvicinarmi a quello che sono. Penso. Vedo.

Io leggo perché devo dare un volto a tutto.

Io leggo perché mi piace ridere e piangere da solo. Come un pazzo.

Io leggo perché dopo aver amato un libro non sarò più solo. Anche se pazzo.

Articoli suggeriti

20 Comments

  • grazie, bellissimo! condivido tutto. 🙂
    Tomas

  • Io leggo perchè la vita è una sola, ma io voglio fare tante cose, a volte troppe. E quello che non trovo da leggere, adesso lo scrivo. Così che non so più dove finisce l’uno e dove comincia l’altro.

    Direi che la giornata mondiale del libro è ideale per fare outing…
    Buongiorno, spidocchio spesso questo blog e ci trovo sempre cose interessanti 🙂

    • La giornata del libro è ottima anche per fare nuove conoscenze 😉 Ciao, Barbara, alla prossima!

  • io leggo perché non posso farne a meno

  • … perché vivere non basta, e noi si punta all’immortalità (alla Kundera) 😉

  • Io OGGI NON leggo perché già leggono in troppi.
    Mi è sempre piaciuto fare la pecora nera, il brutto anatroccolo o il passero solitario. La bestia sceglietemela voi… già faccio l’odioso contestatore, non posso mica fare tutto da solo. 😉

  • @ Chiara, grazie di cuore per essere passata da me col tuo bel commento.
    @ Marco, dai, tra poche ore puoi ricominciare a leggere! 😀

    • Grazie Sandra per la comprensione. Anche perché stamane, mentre accompagnavo il mio piccoletto a scuola, mentre il sole caldo scaldava la mia porzione di mondo, scorgevo nel rapido scorrere dei passi, l’infinita bellezza che si condensa in un fiore piccolo e storto, nella corteggia di un albero raggrinzita, in un muretto sbreccato dal tempo. Mi rendevo conto, che tanta di quella bellezza, la coglievo proprio grazie ai libri letti. Per i dettagli di parole che diventano atmosfere ed emozioni. E pensando a questa giornata dedicata ai libri, alzando lo sguardo alle altre mamme e agli altri papà, mi rendevo conto guardandoli in faccia, perché chi non legge libri glielo si legge in faccia, che la tanta bellezza non li sfiorava nemmeno. Vagavano pieni di affanni e fretta, incombenze legittime da espletare. E nelle loro espressioni non c’era traccia di questo giorno dedicato anche a loro, ai libri non letti, alla bellezza non scorta.

  • Ma è piaciuta solo a me la trasmissione del Favino sui libri, #ioleggoperché, ieri, su Rai tre?
    L’ho trovata variopinta! E parlando di lettura e di libri, c’era il rischio, tutt’altro che remoto, di scivolare nella cantilena, o di mettere assieme dei “monocorde”… E poi… un gigantesco Alessandro Bergonzoni. Sconfinatamente bravo. Una valanga. Un fiume in piena di frasi legate una all’altra, suono e senso sempre coerenti, armonici, sempre tenuti assieme, come fiume nel suo letto ma con l’acqua spumosa di rapide, vortici, salti, acrobazie… E non solo: frasi sempre “leggibili” col doppio senso. E all’interno delle frasi (doppio carpiato con avvitamento) parole sottolineate, una ad una, da un ulteriore doppio senso interno! Fantastico. Un genio!

    • Alcune cose mi sono garbate. Quasi mai gli autori alle prese con la lettura (Carofiglio legge malissimo, la Avallone ha sempre lo stesso tono urlato, Gramellini pare un prete che ti confessa…). Qualche picco geniale c’è stato ma era una trasmissione per i lettori, non ha conquistato quelli che non leggono e tempo neppure incuriosito.

      • Io vieterei la lettura, agli autori. Lo facciano gli attori, è il loro mestiere…
        Occhio a parlare male di Carofiglio. Ha la querela facile… 🙂 😀

        PS: Gianrico, si scherza eh!… (Che nome, Gianrico…)

        • Carofiglio l’ho conosciuto e, secondo me, se dico che è un bell’uomo faccio a pari con “legge malissimo”. (E il mio avvocato, si rasserena…)

      • E comunque quel bell’uomo di Severgnini (!!!!!) ha aperto a nuove prospettive di incontro, tra noi anziani che leggiamo ed i giovani così tanto presi invece solo da tweet, foto e canzoni 3 minuti al massimo… (Quanto li capisco..)

        • Severgnini è egoriferito anche quando parla de condimento per l’insalata… I giovani leggono molto più degli altri, peraltro. Ma lui non lo sa.

  • E poi scusa… la lettura, lo scrivere, il ragionare, le parole, il senso, i colori, i richiami, la profondità, la solitudine del gesto ecc. sono tutte componenti del libro, son ‘st’acqua qua, direbbe CrozzaBersani… O cambiano loro, i non lettori, o cambia l’acqua nella quale ci crogioliamo e dalla quale, ogni volta si cerchi di agitarla, i puristi del libro, del leggere, della scrittura, delle parole, dei colori, dei profumi, dei richiami ecc. alzano il ditino da maestra e ti schiacciano…
    O sbaglio?

    • Non sbagli.
      Di recente mi sono cancellata da un gruppo (segreto, garda un po’ il caso) di lettura su Facebook perché taluni erano rimasti inorriditi da alcune recensioni presenti su questo bloggaccio. Troppo brevi, alcune addirittura ironiche (“volgari merdine” le hanno definite). A loro garbano dieci cartelle di cazzate narratologiche, scritte per manifestare la sapienza del divin critico e non certo la bellezza di una storia. Di maestrini lettori è pieno il globo e sono il più efficace generatore di non-lettori.

  • Reading is the most important tool for getting the information you need to know. You can read a lot about someone’s experience.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *