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VOLTAPAGINA
Il mio nome è Danny Hope, Lara Williamson, traduzione di Carla Gaiba, De Agostini, p. 253 (12,90 euro) anche in ebook
Danny ha undici anni e diversi sogni: tanto per cominciare tenere a bada Grace Ninja, la sorella. Così chiamata perché, quella iena, le parole le usa come armi affilate. E tenere a bada pure Ossobuco, il cane, che ha la demoniaca tendenza a divorarsi ogni cosa. Il suo più grande desiderio? “Vorrei che mio padre mi volesse bene”. Sì, perché quattro anni fa il papà di Danny se ne è andato e si è rifatto una vita da un’altra parte. Solo che adesso, eccolo, se ne sta lì, in salotto. No, non come pensate voi. È dentro la tv. Perché suo padre è un presentatore e, tutte le sere, il giovane Hope se lo trova davanti. E questa è la storia, struggente e divertentissima, di un ragazzo che spera di cambiare la propria vita… Se pensate che sia un libro per ragazzini sappiate che i ragazzini devono vedersela con tante, troppe questioni da adulti. Perciò, leggendolo, capirete molte cose su di loro e ne scoprirete parecchie su di voi.
DA GUSTARE
Il requiem di Terezìn, Josef Bor, traduzione di Bruno Meriggi, Passigli Editori, p. 108 (12,50 euro)
Terezín è un campo di concentramento, qui i nazisti rinchiusero artisti, scrittori, musicisti… ebrei. Un campo duro, come tutti, che però consentiva a questi artisti ancora qualche attività umana (e per questo veniva falsamente portato a modello). Ed ecco che proprio in questo limbo – si passava di qui prima di essere deportati ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio – il musicista Rafael Schächter decide di preparare e portare in scena il Requiem di Verdi e ne fa una ragione di vita. Segue la preparazione, con le complessità, terribili, del caso: la ricerca dei musicisti e dei coristi, persone che si incontrano e raccontano e creano legami e poi, svaniscono nel nulla, uccise nelle camere a gas; la ricerca degli strumenti, malconci e di fortuna, essendo impossibile reperirli all’esterno. Una rappresentazione che è sì un tributo, un omaggio alla musica classica, ma soprattutto una vendetta, un mezzo per dire quello che a parole sarebbe stato impossibile pronunciare. Un libro per ricordarci che la cultura ci regala, sempre, dignità.
BELLISSIMI
La linea di fondo, Claudio Grattacaso, Nutrimenti, p. 250 (16 euro)
Lo chiamano Freccia, ma lui è Josè Julian Pagliara. Potenza e atto del calcio, gran giocatore cui tocca staccare la spina al proprio sogno dopo un fallo criminale. Di quelli che ti segnano e costringono a dire addio alla carriera. Lui che rischiava di essere un fuoriclasse della serie A, d’un tratto può al massimo conservare un posto in C. E, se non sta attento, potrebbe pure finire coinvolto nei giri sbagliati, quelli delle scommesse e delle partite truccate. Freccia è uno con la morte nel cuore, con questo passato così presente e un “oggi” che è tutto in salita. A cominciare dalla sua famiglia: una figlia che lo rifiuta e gli attribuisce le colpe del mondo, un padre che lo critica, una madre distante e, ahimè, una moglie sempre più depressa. Freccia deve provare a darsi una seconda possibilità e, per farlo, gli tocca capire, guardandosi indietro, a caccia delle scelte che lo hanno condotto fin qui. Si parla di calcio ma il calcio è solo la geografia di questa storia, il dizionario da cui l’autore pesca le proprie parole. Il punto, quello vero, è la ricerca di sé, di un equilibrio. Di una vita che valga la pena essere vissuta. Un esordio per chi negli armadi non ha scheletri ma parecchi fantasmi.
4 comments
Il primo finisce dritto dritto nella wish list, le voci dei bambini sanno spesso, per non dire sempre, essere molto più efficaci di quelle dei grandi, perchè non hanno filtri. Anche il secondo però.
Sai che io ho quasi esaurito l’arretrato di libri che stazionano sul tavolo della sala? eh sì me ne manca uno, poi scatterà l’acquisto compulsivo, per la gioia mia e dei librai. BACIO
Evvai con l’acquisto compulsivo 😉
Bacio!
Meravigliosa Chiara!!! arrivi sempre al momento giusto con il libro giusto!!! il primo arriva proprio in un momento di crisi di risposte ad una figlia che ha sempre tante e giuste domande… penso che lo leggerò proprio insieme a mia figlia di 10 anni,divoratrice di libri quanto me,lo useremo come una sorta di manuale che ci aiuterà spero a trovare risposte a domande che ci facciamo da un pezzo…ma alle quali non è così semplice rispondere. ogni libro è sempre un nuovo viaggio e questa volta il viaggio provo a farlo insieme alla mia piccola grande donna. Grazie ancora una volta per i tuoi preziosi consigli…Come le ciliegie ricordi? Uno tira l’altro….un abbraccio Manu…
Certo che ricordo, Manu! Come le ciliegie 😉
Un bacio a te e alla tua bimba!
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