Tornano i consigli da leggere di Tutto Esaurito! Si parte con Il contrario dell’amore di Sabrina Rondinelli, si prosegue con Luciano Bianciardi. Il precario esistenziale a cura di Gian Paolo Serino; e per chiudere in bellezza Pezzi di Vetro di Alain Mabanckou.
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VOLTAPAGINA
Il contrario dell’amore, Sabrina Rondinelli, Indiana editore, p. 267 (17 euro)
Eva ha 29 anni ed è una ragazza madre. Nina un papà ce l’ha, in realtà, ma lui ha già un’altra famiglia e altri figli. Quando l’ha conosciuto ha omesso questo piccolo dettaglio. Ma Nina è una meraviglia di 6 anni testarda, una che sembra godere a dire no tre volte. Eva ha anche un lavoro che ama, fa la parrucchiera in un salone e con le forbici ci sa fare, pure con le clienti. È con gli uomini che ha qualche problema… alle volte li cerca in chat, qualche chiacchiera e poi, perché no, magari ci si incontra. Così ha fatto e ha commesso un errore o forse più d’uno inanellati con la precisione dell’incoscienza. Un uomo con cui non è andata perciò lo ha lasciato, lo ha mollato al telefono. Ma lui non ci sta. Lui “la ama” dice. E intanto la ossessiona, la travolge di sms, di mail, di telefonate e la segue le manda la pizza a casa… Eva cerca di andare avanti, si convince che sarà passeggero e intanto incontra un altro uomo, Sergio. Che sa essere davvero affettuoso, davvero romantico, davvero uomo. Ma uno stalker non lo ferma il tempo che passa… Che questa sia una storia i parte autobiografica fa ancora più effetto, forse, ma questa storia è la storia di tante persone che hanno incontrato qualcuno che non conosce il senso della parola “amore”. Un libro per tutti.
DA GUSTARE
Luciano Bianciardi. Il precario esistenziale, a cura di Gian Paolo Serino, Edizioni Clichy, p 110 (7,90 euro)
Luciano Bianciardi chi? Quello della Vita agra, ahi lui! perché anche se questo titolo è diventato di moda quando si parla di precariato culturale, il libro, invece, e la storia umana di chi lo ha scritto sono finiti purtroppo nel dimenticatoio. Un autore libero, un anarchico vero, uno che ai soldi non si è mai piegato, che ai ricatti della vita non ha ceduto, uno che si arrabbiava e voleva che si arrabbiassero pure gli altri ma non succedeva e allora bere era forse l’unica anestesia possibile. Un precursore sia nei temi portati sulla pagina sia nei fatti: è stato l’inventore del Bibliobus, un camioncino che portava i libri nelle campagne a quelli che i libri non potevano permetterseli. Lo scopritore di Jannacci, quello che ha intuito il potere mediatico di un certo Adriano Celentano. Un uomo che il successo lo ha fatto soffrire perché vendere 5mila copia in una sola settimana non contava nulla o come ha scritto lui: “Il successo è soltanto il passato remoto del verbo succedere”. Uno scomodo, che nei salotti ci andava per rompere le scatole a quelli che considerava degli “ectoplasmi”. È morto da solo, Bianciardi, ma ha molto vissuto e molto scritto e molto tradotto. Per tutti quelli che non lo conoscono, fatevi un regalo: leggetelo.
BELLISSIMI
Pezzi di Vetro, Alain Mabanckou, traduzione di Daniele Petruccioli, 66THA2ND, p. 189 (16 euro) ebook (4,99 euro)
Preparatevi alla follia e a un serpentone di parole geniale, ma folle appunto e preparatevi a tante virgole e a nessun punto. Siamo in Congo in un bar molto speciale, il Credito a morte, un bar che resta aperto 24 ore su 24 e in cui le persone si avvicendano e si raccontano, regalando scampoli di vita e storie folli che sarebbe un peccato perdere nell’etere. Ed ecco che qualcuno ha il compito di salvarle dall’oblio scrivendole su un quaderno: è un professore, un ex professore di scuola elementare, si chiama Pezzi di Vetro, ama la bottiglia e con la penna se la cava piuttosto bene. E così eccoli i brandelli di vita a voi tocca solo sedervi, avere la pazienza di immergervi in questo flusso travolgente che sono le parole, lasciarvi trasportare e ascoltare. Per chi ama il caos, le cose che quando le incontri non capisci se sono appena finite a appena cominciate. Per chi ama la vita, insomma. Leggetelo sarà una vera esperienza.
Dedica Libro
Paolo di Roma “Cara Carlotta, ti dedico La solitudine dei numeri primi (di Paolo Giordano, Mondadori) perché è così che mi hai fatto sentire: solo. Ma adesso sto meglio eh, molto meglio…”
6 comments
L’ultimo mi ricorda quasi i vari Bar di Benni.
Sì, in qualche modo… immagina la versione sotto LSD però 😉
Ah mi pare assai divertente. Grazie dei consigli. Questo l’ho messo in lista.
Bisogna solo farsi il fiato e buttarsi nelle avventuretutteinfila!
66thecc. chè devo sempre controllare come si scrive lo adoro. Posso suggerire qui Kitchen Chinese? Uno tra i tanti di questi romanzi passami il termine etnici davvero ben scritti e editati. Bellissimo editore che conobbi anni fa a Torino ancora in fasce e ora si sta facendo grande. Bianciardi ha tradotto anche Steinbeck. diceva che le case editrici sono piene di fannulloni 😀 che osano pure essere stressati. Il primo, anch’io vado al contrario come il titolo, sembra proprio bello. Lista infinita. Tocca leggere e non scrivere
Il primo doveva andare in coda di lettura ma ho dato una sbirciatina e… l’ho finito. Il secondo è una chicca e regala un Bianciardi inedito. Il terzo è pura follia. E in un tempo in cui si osa poco e si sceglie sempre la via più facile, è una bella scoperta. Bacio!
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