Ecco i Libri a Colazione della settimana: Sharp Objects di Gillian Flynn e Il futuro è stato bellissimo di Michael J. Fox.
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SHARP OBJECTS
di Gillian Flynn, traduzione di Barbara Murgia, Rizzoli, 346 pagine, anche in ebook
È il 12 maggio ma fa freddo e le cose al lavoro per Cammilla Preaker non sembrano semplici neppure oggi. Lei scrive per il Chigago Daily Post. L’ultimo pezzo riguarda quattro bambini mollati per giorni in una stanza a raccattare cibo dal pavimento mentre la loro madre è a caccia di crack o, forse, è troppo fatta per ricordarsi di loro.
Ma quando Frank Curry, il suo capo, la convoca per parlare non è di questo. Lui è un uomo curioso, la chiama “ragazzina” ma non la tratta come tale. È convinto che possa diventare davvero una brava giornalista, prima o poi… Anche se spesso detesta i suoi pezzi. E l’ha chiamata per questo, per un pezzo.
Le chiede a bruciapelo di Wind Gap. Si trova all’estremità meridionale del Missouri, risponde di getto Camille. Nel tacco dello stivale. A uno sputo dal Tenesse e dall’Arkansas. Ma Frank non è troppo interessato alla geografia. A Wind Gap è scomparsa una bambina e lo scorso agosto, un’altra bambina è stata strangolata. Potrebbe esserci un serial killer, perciò vuole che Camille parta, subito, segua le indagini e ci scriva sopra un pezzo sensazionale.
Potrebbe essere un dettaglio e una strana coincidenza il fatto che Camille venga proprio da lì. Che sua madre e il suo patrigno e la sua sorellastra, abitino ancora lì. Che lì ci sia Marian, ma questa è un’altra storia… inutile dire che lei, lì non ci vuole andare. Manco morta.
Curry insiste. Le farà bene. È una occasione per rimettersi in piedi, per espellere un po’ di tossine. Così le dice, usa proprio queste espressioni. In effetti il suo corpo c’entra parecchio in questa storia. C’entra per quello che ne fa, c’entra per ciò che rappresenta.
Camille beve, il suo corpo lo inzuppa di alcol per anestetizzarlo. Perché ha forse pensato per un attimo di poter scappare dai suoi fantasmi andando via di casa, ma loro, i fantasmi, sono tutti con lei, nelle sue ossa e, soprattutto, sulla sua pelle. Forse è per questo motiva che scava per tirarli fuori… E adesso deve tornare a casa e farsi tutto il male necessario per affrontare ogni cosa lasciata in sospeso.
Non avevo ancora letto il libro di esordio di Gillian Flynn (che è l’autrice de L’amore bugiardo), che è stato pubblicato in Italia per la prima volta nel 2009 con il titolo di Sulla pelle. Ma ho visto la serie che ne è stata tratta nel 2018, diretta da Jean-Marc Vallée, e mi è rimasta, sulla pelle, così l’ho recuperato. Si intitola Sharp Objects cioè oggetti affilati, oggetti taglienti… e ti assicuro che è maledettamente calzante.
IL FUTURO È STATO BELLISSIMO
di Michael J. Fox, traduzione di Flavio Iannelli, Tea, 304 pagine, anche in ebook
Quando ti trovi con una malattia degenerativa devi fare un gran lavoro per capire quale sia il modo giusto per tirare avanti. Senza sentirti un eroe, senza pensare che la malattia sia una benedizione o una occasione per maturare. Forse all’inizio capita, è un modo per trovare la forza, sentendoti l’eletto che combatte. Poi un giorno capisci che la malattia è una malattia è tocca trovare il modo di affrontarla. Punto.
Ma ti garantisco che l’autore di questo memoir è stato parecchio ottimista e ha scritto di trent’anni di Parkinson con uno sguardo benevolo verso la vita e pure verso il futuro. E lui, ti garantisco anche questo, di futuro si intende parecchio.
Solo che, se dopo tutto questo ottimismo, ti ritrovi con un tumore alla colonna vertebrale da asportare che ti costringe a ricominciare tante cose, anche a camminare, la situazione si complica. Se poi un giorno crolli al suolo e ti disintegri il braccio sinistro, fratturandotelo in mille punti, capisci che questa storia è davvero tutta in salita. Se aggiungi che proprio quel giorno dovevi girare un cameo in un film di Spike Lee puoi anche dire che è stata una giornata di merda.
C’è un corpo malato, in questo libro, e una mente brillante e vivace che ne parla con onestà. È il corpo di un uomo di successo e famoso, parlo di Michael J. Fox. Che non manca di sincerità nel definirsi un ex alcolista, un manipolatore nei confronti di Tracy Pollan sua moglie (alla quale ammette di aver quasi imposto una famiglia, dimenticandosi dei suoi spazi, del suo lavoro, di lei insomma…), uno che ha tirato la corda in mille modi, prima di scoprire il Parkinson.
C’è un corpo malato che costringe a mille fatiche e anche a mille rinunce (una vita normale, il lavoro, lo sport del cuore) e una mente che mette da parte l’ottimismo facile e ammette di essere piombata dall’altra parte, nel pessimismo, nella rassegnazione e nel dubbio. Ma Fox ha una specie di raziocinio compulsivo che lo porta a stare nelle cose che gli accadono con una energia inspiegabile. Anche quando si lamenta! Lui è uno che alla fine si prende il suo tempo, non è il tempo che prende lui, così ci dice.
E alla fine nonostante la malinconia e i guai, pensi che lo sia davvero un ottimista, anche se la sua fiducia verso il futuro non corrisponde certo al non vedere il brutto, ma alla capacità di accettarlo, capirlo e di diventare anche bravi a raccontarlo. Motivo per cui ti consiglio questo libro che non avrei pensato di consigliarti, ma che penso potrebbe dirti qualcosa di utile, se il tuo corpo ti rende faticoso abitare il presente.