Quando leggi la Toews ti senti un po’ spiazzato e pure un po’ banale… perché alla fine dei suoi libri di viene da esclamare sempre: “Bellissimo”. Mi mancava da leggere solo questo (pubblicato in origine da Adelphi) e, mannaggia: è bellissimo!
Lo aprite ed entrate nella casa dei Nickel che abitano a East Village, un paesino sperduto del Canada. Sembrano il giorno e la notte questi due per quanto sono diversi ma, sarà banale, si amano in modo direttamente proporzionale alle proprie differenze.
E non è facile crescere in casa Nickel, perché questa è una famiglia mennonita. Se non avete alcuna idea di che religione si tratti, sappiate che regole e dettami sono piuttosto ferrei. “È difficile essere disperati in un posto dove quello che succede è sempre volontà di Dio. È difficile sapere cosa fare del tuo senso di vuoto quando non è previsto che tu lo provi.”
Lo sanno bene Tash e Nomi che sono le due figlie dei Nickel. Anch’esse molto diverse in apparenza una, Tash, ribelle e l’altra, la piccola Nomi, che pare più obbediente più disposta ad accettare le imposizioni della sua famiglia e della religione cui appartengono. Ecco però che un giorno Tash decide che è giunto il momento di dire basta e se ne va. E questa sottrazione è come un’onda d’urto, una valanga che travolge l’intera famiglia.
A cominciare da sua madre. È chiaro che le sue scelte erano il riflesso di un amore, non una propensione naturale. Ed ecco un’altra sottrazione. “La metà più bella” della famiglia, dice Nomi, se ne è andata. Restano un padre ligio e una figlia che vorrebbe non addolorarlo ma non può tenere la vita fuori dalla porta e deve affrontare il giudizio e le sciagure dell’ortodossia.
Come sempre la Toews ti travolge e commuove – e questo è un libro davvero disperato – e non trovi mai parole nuove per dirlo e allora, ti ripeti, e dici: bellissimo.
4 comments
… “ti travolge e commuove” ed è subito J. Irving… Ed è subito un robottino di Amazon che va a prendermi una copia dallo scaffale n. X42FDS01GH319.
La Toews?
Arriva domani.
Attendo parere di lettura! 😉
… E comunque avere un elenco con data/ospite/evento della 4 gg torinese del libro pare sia impresa impossibile… Cominciamo male, salonisti del libro piemontardo… 😀
Caxxo mi sto rincoglionendo… Mi ero già lamentato qui della app del salone e, non ricordandolo affatto, ho fatto la stessa cosa di là. Ricoveratemi!
…
Comunque gran bella scoperta (per me) questa Toews. Una penna dai ritmi travolgenti, che disegna un mondo dove si ride a denti stretti e larghi, dove si inciampa in una cucina in cui la bulimia dello zio detto la Bocca, proietta sinistre le luci dei suoi fallimenti, e dove un attimo dopo, una statua di Gesù Cristo sembra tanto ricordare George Harrison “vestito come un buffone nel suo periodo di intrippamento per le religioni orientali”… 😀
Hai fallito? Sembra chiederci la Tower. E allora corri, scappa e strappati un sorriso. Tanto nel torbido ci finisci lo stesso e la cura non c’è: c’è solo palliativo.
La butto lì: La Toews è un(a) Saramago pop. A velocità doppia. Spero proprio lo consideri un complimento, la nostra! 😀
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