Torna a Milano la fiera nazionale dell’editoria indipendente. Book Pride 2019 si terrà da venerdì 15 a domenica 17 nella nuova sede, la Fabbrica del Vapore. Ospiterà 200 editori proponendo ai visitatori un programma con 250 eventi.
Book Pride 2019 Torna a Milano, da venerdì a domenica la fiera nazionale dell’editoria indipendente, promossa e organizzata da Odei, l’osservatorio degli editori indipendenti, associazione nata con l’obiettivo di dare voce e rappresentanza all’editoria indipendente.
In una editoria abituata alle divisioni, alle lotte e lottarelle tra eventi saloni e fiere, il primo tratto di Book Pride che apprezzo è l’inclusione. Creare cioè dei ponti con altri due eventi: il festival Libri Come (Auditorium Parco della Musica di Roma, 14-17 marzo) e la Digital Week (Milano, luoghi vari, 13-17 marzo), con i quali si sono definiti ospiti comuni e programmi condivisi.
Programmi condivisi suona bene e fa bene. Perché è un modo per allargare l’orizzonte degli spettatori, offrire loro qualcosa in più, sfruttando le sinergie ed evitando che debbano preferire sempre un evento a un altro. Altra collaborazione significativa? Quella con il sistema bibliotecario del Comune di Milano. Le Biblioteche sono territori preziosi e le cose utili bisogna ricordarle ai lettori.
Il tema di Book Pride 2019
Tema di questa edizione: ogni desiderio. Da tempo vi annoio qui e altrove dicendo che il problema dei libri e dell’editoria non sono i pochi lettori, i pochi soldi, il poco interesse o i troppi libri… ma è un problema di desiderio. E di valore. Desideri ciò che ritieni di valore e lo desideri perché pensi potrà migliorare la tua condizione. O, semplicemente, potrà renderti più felice. I libri costano poco rispetto a uno smartphone e sono pratici come un ebook (poveri ebook minacciati dalla carta!) e durano per anni… eppure molti non ne conoscono il valore, non gliene attribuiscono uno, quindi non li desiderano.
E il desiderio viene declinato nel programma di Book Pride 2019 in diversi modi. Le “Stelle polari”, cioè i desideri che ci guidano e animano. Un ciclo di incontri in cui gli autori raccontano il legame con l’oggetto del proprio desiderio. I professori dei desideri: dodici lezioni d’autore, in collaborazione con Fondazione Treccani Cultura, ognuna focalizzata su un personaggio letterario, maestro a sua volta nell’arte del desiderio.
E infine Umano/Urbano. I sentieri del desiderio, in collaborazione con la Milano Digital Week. E così facendo Giorgio Vasta, scrittore e direttore artistico di Book Pride, silenzia buona parte delle mie polemiche sull’edizione precedente del tutto priva di germi digitali. Perché l’editoria deve vaccinarsi dalla polvere e dall’obsolescenza. Deve catturare tutto ciò che la tecnologia di buono offre, le buone pratiche e i buoni processi, e imbibirlo di umanesimo, cultura, storie, radici. È un incontro che non può che produrre germogli.
La nuova sede
Quest’anno Book Pride 2019 cambia anche sede e si sposta alla Fabbrica del Vapore. Sono felice che Milano abbia l’occasione di accogliere 200 editori indipendenti e ospitare 250 eventi (qui il programma) tanti ospiti italiani e stranieri, eventi e laboratori per i più piccoli, fumetti e graphic novel, l’art publishing e le riviste letterarie.
Sono felice e curiosa di vedere che edizione sarà. Intanto faccio il tifo, perché c’è bisogno di eventi ben fatti e proposte di qualità. A far male ci pensano già in tanti.
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