C’è chi pensa che il cane sia materia da plasmare. Una specie di contenitore vuoto in cui riversare una serie di insegnamenti e via, il gioco è fatto. C’è chi crede che bastino gli ordini, la fermezza e magari qualche scapaccione per farlo rigare dritto.
I sostenitori di un certo addestramento coercitivo pensano che il cane si debba modellare con metodi alle volte anche piuttosto bruschi.
Angelo Vaira dà ai padroni di cuccioli ineducati e di cani adulti nervosi, dominanti e irrispettosi una risposta diversa. Non servono strilli e cattive maniere. Esiste un addestramento gentile. Il primo passo per metterlo in pratica? Bisogna mettersi nei panni del cane.
È necessario guardarlo. Capire cosa fa e perché. Essendo un essere umano è ovvio che il cane cerchi di soddisfare i propri bisogni e di evitare sensazioni spiacevoli. Quindi? Quindi la prima risposta ai problemi consiste proprio nel fare in modo che il cane sia felice. Come un bambino! Pensiamo a ciò che lo fa stare bene e poi ecco che potremo insegnarli a stare con noi e le buone maniere per una serena convivenza.
Il rapporto con il cane è fatto di comunicazione, è un dialogo a due, non si può semplificare con il dominio di uno sull’altro. Si basa sulla fiducia e il rispetto che l’animale riconosce al padrone. Non sulla paura.
Quindi, più che un manuale per insegnare al cane a comportarsi bene, è un manuale per insegnare ai padroni a capire i propri cani! La conseguenza sarà anche quella di capire come sia possibile conoscere il proprio cane, come educarlo e costruire con lui una relazione perfetta. Senza strattoni e imposizioni. Basterà uno sguardo!