Giovani si diventa

 Giovani si diventa

Ben Stiller e Naomi Watts Giovani si diventaLa crisi dei quaranta raccontata in un film di Noah Baumbach. Con Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver, Amanda Seyfried, Charles Grodin.

Una collezione di vinili, una macchina da scrivere, la vecchia scrivania ed entusiasmo da vendere: il giovane documentarista Jamie Amanda Seyfried Adam Driver Giovani si diventa(Adam Driver, forse lo ricorderete in Hungry Hearts di Costanzo) e Darby (Amanda Seyfried) hanno vent’anni e sono sposati. Ascoltano meravigliosi Lp, vedono vecchie serie in vhs e hanno pure una gallina in salotto. Vivono e fanno progetti per il presente ché il futuro non è una attesa, ma qualcosa che conquisti ogni giorno.

E poi ci sono i protagonisti. I quarantenni esausti: Josh (Ben Stiller) e Cornelia (Naomi Watts), lui regista di documentari in crisi creativa, lei produttrice e figlia d’arte (il padre è un regista di successo, di documentari, ovvio). Hanno smarrito i picchi, combattono per avere tempo per loro ma poi non sanno che farsene. Niente figli ma un mucchio di tecno-benefit: schermi, cuffie e tanti preziosi byte sempre a portata di clic.

Noah_Baumbach registaNoah Baumbach scansa alla grande la buccia di banana della (ridicola) dicotomia tecnologia versus nonsisabenecosa purché sia tradizionale, antico, sano e senza caricabatterie. Ciò che vuole? Far impattare le due coppie, regalando ai protagonisti l’ebrezza della seconda occasione: la possibilità di tornare giovani facendo cose da giovani. Il brivido di fermare la vecchiaia, di uscire dalla corrente che trascina gli amici ormai alla deriva: una fluire di pannolini, corsi per mamma-bimbo e cori di “fai un figlio è meraviglioso!” che quando il figlio l’hai fatto si trasformano però in “passerà presto, vedrai”.

Ma Josh e Cornelia figli non possono (o non vogliono) averli e così la vita sembra in pausa, sempre uguale a se stessa, come fossero congelati dentro qualcosa che di certo non è la felicità. E gli basta adocchiare un’altra via per provare di nuovo speranza. Un mondo in cui si può ascoltare Jay-Z e Mozart ed essere in perfetto equilibrio. Dove se dimentichi una informazione non devi cercarla in rete, perché la memoria non è solo ricordare ma pure dimenticare ciò che non serve (e accettare di non sapere tutto). Un mondo dove puoi stare fuori da Facebook e sussistere lo stesso.

Il punto? Con While We’re young (il titolo piacione italiano è la cosa più brutta del film) Noah Baumbach ci dice che i quarantenni avrebbero gli strumenti, il rigore, la profondità per affrontare la vita ma si sono persi il While we Were Young Locandina moviecoraggio e così resistono “senza”. Senza fare, senza sbagliare… senza scegliere, al massimo si lasciano trascinare dal vortice. E i plus che possiedono si trasformano in comodi paraventi dietro cui osservare il mondo. Mentre i giovani recuperano tutto ciò che gli altri – quelli nati tra i Sessanta e gli Ottanta – non hanno saputo usare davvero e hanno abbandonato lungo il cammino. Anche se chi surfa tra alto e basso, passato e presente ha però disimparato ad approfondire e a farsi le domande giuste.

Se anche voi galleggiate intorno ai 40, verrete colpiti e affondati da un film che parla del desiderio di tornare indietro e rifare, se non tutto diverso, tutto meglio. Che nella vita vince chi fa cose che reputa importanti e le rende interessanti pure per gli altri. Che uscire con un giovane spesso significa dover pagare il conto al ristorante ed essere, finalmente, guardato come un adulto. E sentircisi.

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9 Comments

  • Quando esce? Ma tu tipo di secondo lavoro vai a vedere i film in anteprima? Veleggio verso i dopo quaranta, ma faccio sempre finta di essermi assestata sui 38, non ho figli e ho capito il trucco per godere appieno le libertà che una non scelta offre e sono tante. Questo film mi interessa assai. Ma chi non vorrebbe tornare indietro per rifare, magari non tutto, ma quelle certe cose venute male? Io di sicuro sì. Quanti spunti dunque questo film. Ah, in un certo posto a Milano i mercoledì di luglio se compri un libro ti offrono uno spritz, be’ è chiaro che se hai figli devi organizzarti per piazzarli, no? 😀 ma se non ne hai no. Una fantastica iniziativa per istigare alla lettura come ami tu.

    • La faccenda dello spritz ha catalizzato la mia attenzione 😉
      Se posso, sì, non mi perdo le anteprime. Se potessi al cinema bivaccherei… questo comunque è in sala. Sappimi dire, attendo curiosa il tuo parere. Il tema è delicato…
      Dicevamo dello spritz?

      • Alla Open, ma c’è ancora un solo mercoledì e io ahimè andrò a prendere la mamma al treno, di ritorno dal mare. Altrimenti ci tornavo, ci sono appena stata, fai conto che lì c’è l’aria condizionata NON modello aeroporto e a casa mia no, per cui, a proposito di bivacchi, ho bivaccato e sono appena rincasata. Ho esaminato un sacco di libri, e ascoltato le conversazioni altrui circa quale libro prendere per avere lo spritz. Io sono andata a passo deciso: una Jennifer Egan che mi mancava. Poi ho parlato un po’ de La fortezza con la libraia/commessa, piaciuto assai a entrambe come già dissi. A volte ci vuole così poco per farmi felice 😀

        • Questa descrizione idilliaca mi ha regalato pace. Grazie. Adesso manca solo lo spritz ma mercoledì prossimo me lo segno e ci provo!

  • La crisi dei quaranta… Mi fate ridere mi fate.

    • Cacchio, dammi tempo! La crisi monta, diventa seria. Una roba di cui parlare per davvero. Ecco.

  • Ecco, ora mi hai messo la curiosità… mannaggia, e io che ero così contenta di essere tranquillamente allergica ai cinema…

  • Qui non si perde tempo: visto e piaciuto ieri sera. Lo sfasamento quando gli amici hanno i figli e tu no è molto molto ben raccontato, senza esagerare con l’ironia che diventa antidoto alla disperazione e può risultare fastidiosa. Belle anche le scene delle visite mediche. Qualche volta ho detto “siamo noi, siamo noi!” Purtroppo sì anche quando (piccolo spoiler) gli fregano la bici, è successo anche a Emanuele mentre era in un negozio per comprarmi un regalo per l’anniversario di nozze 🙁 Noi che però non abbiamo perso la voglia di fare le cose per fortuna. Così dopo il cinema e la libreria sta sera il bivacco al fresco prevede ahimè il centro commerciale come gli ottantenni.

  • ….arridaje con la crisi dei 40. E’ una congiura. Com’è che tutti intorno a me si sono fissati con sto numero??! Ebbbasta! 😉

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