Ticket Books: quando un libro ti fa viaggiare

 Ticket Books: quando un libro ti fa viaggiare

A San Paolo l’editore L&PM ha ideato una campagna per la lettura insieme con l’agenzia di marketing e comunicazione Africa che sta avendo un grande successo.

Paese che vai, campagna per la lettura che trovi. A noi è toccata l’epica cantonata di #ioleggoperché e ai brasiliani? A loro è andata meglio: i Ticket Books. A ideare la campagna è stato L&PM – notissimo editore di libri tascabili – che per realizzarla si è rivolto a un colosso: l’agenzia di marketing e comunicazione Africa (ché rivolgersi ai professionisti aiuta, altrimenti vengono fuori trovate da loser).

Il problema? In Brasile si legge poco, le stime dicono che un cittadino fruisce una media di due libri l’anno. Così la L&PM ha creato una collana di dieci titoli e ha deciso di distribuire gratuitamente 10mila copie ai passeggeri della metropolitana di San Paolo. (Nessun messaggero volontario che ti placca alle otto del mattino in stazione per contagiarti a suon di si deve leggere.)  

La particolarità? Nella quarta di copertina ogni libro ha una RFID card che funziona come un biglietto elettronico con dieci corse già caricate in omaggio. E questa sorta di badge può essere ricaricata (anche online), così che l’esperienza di lettura/viaggio possa essere sperimentata più volte anche da altri: basta regalare il libro non appena lo si è finito di leggere.

I titoli sono splendidi – Amleto, L’arte della guerra, Garfield, Il Grande Gatsby, Peanuts, Quattro casi per Hercule Poirot, Sherlock Holmes per citarne alcuni – una selezione attenta e varia tra romanzi, poesia e fumetti. Altrettanto splendide le copertine, illustrate con disegni che rievocano le mappe della metropolitana. Semplici ma di grande impatto.

L’esperimento, inutile dirlo, sta avendo un grande successo e per questo motivo la L&PM ha dichiarato che replicherà anche in altre città del Brasile. Non sarebbe male se qualche colosso decidesse di copiare l’idea qui da noi… in quel caso potrei riconsiderare pure i flipback!

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10 Comments

  • Sembra un investimento importante: oltre a 10000 libri, anche le corse in omaggio, se non c’è una convezione tosta con chi gestisce la metro, immagino che sia un salasso.
    Bisogna dire che la selezione è più varia e interessante (rispetto ai titoli di #ioleggoperchè e secondo i miei gusti) e le copertine sono stupende: la grafica è un po’ retro e molto semplice, e il disegno fatto come le linee della metro… un’idea geniale, avrei voluto averla io!
    Comunque, se venisse copiata qui in Italia, spero che la provocazione scherzosa del flipbook non venga presa in considerazione: nulla può redimere un’idea nata morta come quella del flipbook 😛

  • Non si sa mai, al Cepell qualcuno potrebbe prendere la battuta sul serio e fare, per la prima volta, qualcosa. Qualcosa di controproducente XD

  • Eh beh no, ma allora tu ce l’hai proprio col Cepell!!!
    Era stato detto no libri gratis che si svaluta la lettura e no volontari che si svaluta il lavoro, guardo il video e ci sono non solo i libri gratis, ma pure le 10 corse in metro gratis, e ci sono i messaggeri, le ragazze che vicino al distributore che spiegano come utilizzare i libri (magari queste sono pagate regolarmente, ma sempre ti placcano alle otto del mattino)
    Insomma, te ce l’hai col Cepell e basta, dillo! 😉

    (La differenza è il biglietto della metro. Stai a vedere che qui ci mancava solo solo quello??!)

    • Esatto qui si regalano i biglietti della metro gratis i libri sono un benefit di viaggio. Scherzi a parte la campagna non è sulla gratuità (il video è molto bello) ma sulla fretta, sul fatto che andiamo sempre di fretta e allora l’unico modo per leggere è farlo quando ci spostiamo. Ed ecco che allora io ti dico “leggere è un modo più bello per viaggiare” sono i desideri qui che contano, non i doveri.
      E le signorine, non volontarie, stanno ferme a degli stand. Sono le persone che vanno a loro. Non il contrario.
      Mi rendo conto che si tratta di sfumature ma le sfumature sono importanti.
      Per non dire della qualità dei testi (titoli e grafica): poesia e fumetti, fumetti! Questo è un progetto serio. E si vede.
      E poi grande differenza: non si parla di doveri, di lettura come un obbligo, di messaggeri, di cultura, di contagi. Niente. Nessuno si sente giudicato, al massimo sente che gli stanno facendo un regalo. Sono stati proprio bravi. Niente da dire.

      (E per non diventare tediosa non elencherò le differenze infinite tra #ioleggoperché e questo. Dai, solo una: questa campagna non dura un giorno e non prevede né maratone né tizi che scaricano 24mila titoli a zonzo per le città e poi dal giorno dopo si ritorna a fregarsene dei libri e dei non lettori.)

      (Due, va là: questa non è una campagna sociale dello Stato fatta coi soldi nostri, è la campagna pubblicitaria di un colosso dell’editoria e i soldi sono i suoi!)

      • Probabilmente è proprio l’ultima la spiegazione di tutto: essendo un privato, non può permettersi un investimento a vuoto, senza un ritorno quanto meno di immagine e dunque si affida a maggior ragione a professionisti.

        Be c’è anche il tre: la riciclabilità. Terminati le dieci corse, si può ricaricare il libro con altre. Che un biglietto della metro si fa presto a perdere, ma un libro no. E quasi sempre il problema con la metro è che arrivi col libro in mano, e devi cercare il biglietto, allora rimetti via il libro, prendi il biglietto, lo passi, e poi di nuovo metti via il biglietto e riprendi il libro…Qui è tutt’uno. Comodo, davvero.
        Finito il libro? Te lo scambi con un amico e ci ricarichi le corse.
        Dal punto di vista dell’editore, se l’idea ha successo, ha trovato una nuova collana da lanciare. Decisamente meglio dei flipback.

        • PS. Fumetti…stiam parlando dei Peanuts, di Snoopy! Schulz era un grande scrittore. Solo che gli piaceva di più disegnare. 🙂

          • Suvvia ci siamo capite. Per chi non legge un fumetto è un fumetto 😉 E inserire questo è una ottima idea.

        • Porca patella ma pure lo Stato non dovrebbe permettersi un investimento a vuoto! Ah, no, spetta… tanto i soldi non sono suoi. 😉
          (Comodo è comodo! Io metto il biglietto nel libro poi non lo trovo mai!)

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