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VOLTAPAGINA
Wok, Francesco Carofiglio, Piemme, p. 125 (10 euro) anche in ebook
Wok e Alice. Un figlio e una madre. Finché Wok rimane solo perché Alice muore. E per chi non ha famiglia e ha 15 anni ad attenderlo ci sono gli assistenti sociali. Ma Wok, in realtà un parente ce l’ha ancora. È Bill, il nonno, un indiano Navajo che vive in una casa di riposo e ha smesso di parlare (il perché lo scoprirete). E così mentre aspetta i servizi sociali, Wok su due piedi decide di fuggire per intraprendere il più classico dei viaggi di formazione: on the road, con una macchina scalcinata alla ricerca di se stesso e di parecchie risposte sulla propria famiglia. Obiettivo dell’impresa: rendere il nonno libero, riportandolo nella sua riserva. Solo che quando ci si mette in marcia il proprio destino non lo si può davvero prevedere, nel bene e nel male… Un libro perfetto per chi la vita la vive come una grande, grande avventura.
DA GUSTARE
Non ricordo se ho ucciso, Alice LaPlante, traduzione di Manuela Francescon, Fazi, p. 302 (17 euro) anche in ebook
Jennifer White è una dottoressa, un chirurgo ortopedico. Ma è soprattutto una narratrice inattendibile, non per colpa sua, ma a causa della malattia che le sta mangiando il presente, il passato e persino la personalità. L’Alzheimer infatti non solo l’ha costretta ad abbandonare la sua brillante carriera di medico, ma la sta lentamente facendo ammattire. Sì, perché le impedisce perfino di sapere se lei c’entra qualcosa con il brutale omicidio di Amanda, la sua migliore amica. E la paura di ricordare si allea pericolosamente con l’impossibilitò di farlo. E non basta neppure un pc su cui appuntare quanto le accade ogni giorno, perché la malattia altera e manipola ogni dettaglio della sua vita. Molto più che un thriller, è la sfida – riuscitissima – di restituire al lettore quella meraviglia che è il ricordo, quella meraviglia che è l’animo umano.
BELLISSIMI
Atletico minaccia football club, Marco Marsullo, Einaudi, p. 212 (17 euro) anche in ebook
Un allenatore. No, mica uno di serie A. Qui si parla delle categorie inferiori, dove le promesse del calcio si fanno le ossa e si parcheggiano i giocatori non più giovanissimi. Sì, perché Vanni Cascione che sogna i grandi successi – Mourinho è il suo mito assoluto – in realtà è il peggiore sulla piazza e finisce in un club tirchio che gli propina una squadra che dire scalcinata è dire poco. Si va dal giocatore tallonato dalla polizia che può permettersi solo le partire in trasferta, al concorrente di quiz televisivi, passando per quello che non disdegna la cocaina, condendo il tutto con una generosa spolverata di coliti e acciacchi vari. Insomma la via del successo per il nostro Cascione è lastricata di guai. Senza contare che arriverà pure la Camorra a complicare le cose… Una commedia, anzi una favola sull’epopea del calcio, quello delle periferie, quello dei campi in cui l’erba è un lusso e il fango un classico. Per chi la passione per il pallone la vuole capire sul serio.
13 comments
“Non ricordo se ho ucciso” non me lo perdo per niente al mondo. Fra l’altro, titolo un po’ barocco, ma ben più inquietante dell’originale “Turn of mind”, letteralmente: visione.
Non ricordo se ho ucciso sembra interessante ed anche Wok potrebbe esserlo.
Il terzo non mi ispira, ma due su tre è pur sempre un ottimo risultato. ^_*
Reblogged this on carmillaweirdlove.
del secondo si è già parlato tanto (e molto bene), il terzo invece mi pare adatto come regalo proposta per i tanti amici con la testa nel pallone, fosse anche solo per il calcetto del mercoledì, quelli che non ho mai visto con un libro in mano. Che sia la volta buona?
Un bacio
Per qualche carognesco motivo, si era infilato sotto la pila sbagliata e l’ho letto questo weekend, con parecchio ritardo. Il terzo ha convinto pure me che del calcio, be’ insomma… (come regalo, è perfetto!)
Io mi sono appuntata il libro di Alice LaPlante dopo averti ascoltata ieri, Chiara: mi interessano i temi, certo, e mi incuriosisce.
Grazia
ma che bello adesso è tutto azzurro!!!! sai come ci guadagna!!! Il mio colore preferito!!!!
Lo so. Il mio blog è impazzito!
Il colore piace anche a me, ma rivoglio il mioooooooooooooo!
Ciao, ah quindi non è voluto il cambio…non sarà un cambiamento cromatico in relazione al caos politico? :0)
Altro che caos! Qui c’è l’ammutinamento dei colori. Il rosso e il bianco… io non faccio alcunché, fiduciosa che prima o poi torni tutto nei ranghi 😉
ho seguito il consiglio di lettura per Wok, e ti ringrazio, mi è davvero piaciuto.
Sono proprio proprio felice, Lorella!
Alla prossima 😉
WOK. Coinvolgente, straordinario, commovente. Quando si termina la lettura e si chiude l’ultima pagina del libro si ha nostalgia di WOK. Sarà per il tema principale, sarà per la bella storia, ma nella lettura si prova la sensazione di avere una pellicola in testa che proietta un film, il film di WOK.
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