Perfetto, Jeeves!

Perfetto, Jeeves!

E per gli Scelti da voi, ecco la recensione di Antonio Viani.
Ho scoperto questo scrittore quasi per caso, leggendo un articoletto di quelli che nella maggioranza dei casi l’occhio neanche processa.
È stato un bene, perché l’autore è da non perdere per tutti coloro che amano lo humour britannico. Per intenderci: se vi piace Trollope oppure J. K. Jerome, non potrete che amare Wodehouse.
Il libro in questione racconta le avventure di Jeeves, maggiordomo impeccabile e tipicamente inglese, al servizio di Bertie Wooster, giovane signore che riesce a cacciarsi sempre nei guai, e a cavarcelo – grazie alla sua famosa onniscienza – sarà sempre il nostro maggiordomo.
Attorno ai due protagonisti ruota una serie di personaggi minori: parenti e amici di Bertie (molto ben delineati dall’autore) che, loro malgrado, subiranno la prorompente vitalità del giovane scapestrato.
La storia è incentrata sull’amore, o meglio, sulle disavventure che capitano ai giovani innamorati. Non voglio svelare di più perché sarebbe un vero peccato, squarcio il velo dell’omertà solo per dirvi che l’alcool è particolarmente efficace quando si parla in pubblico…
La grande capacità di Wodehouse è quella di darci uno spaccato umoristico dell’aristocrazia inglese, con le sue manie e i suoi difetti, che però l’autore in fondo ama.

L’incipit
«Posso parlarti francamente, Jeeves?», dissi.
«Certo, signore».
«Non vorrei offenderti».
«Non si preoccupi, signore».
«Allora ti dirò che…»
No, aspettate. Restate un attimo in linea. Sono uscito dai binari.

Perfetto, Jeeves!, Pelham Grenville Wodehouse, traduzione di Maria Buitoni Duca, Polillo Editore, p. 303 (12,90 euro)

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1 Comment

  • Io Wodehouse lo amo già da tanto tempo! Soprattutto i Jeeves. Se interessa però c’è pure il ciclo di Blandings.

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