Nel 2011 crollano i lettori forti

Nel 2011 crollano i lettori forti

Nel corso del 2011, il 61 per cento dei 723mila lettori forti (fonte Istat) ha disertato del tutto le librerie. Che ne è stato di loro?

Si chiamano lettori forti e sono le persone che leggono più di 12 titoli l’anno (e con titolo si intende, non solo narrativa e saggistica, ma anche libri di scuola, manualistica eccetera). Una definizione questa che fa sentire dei veri duri quelli che macinano almeno un libro a settimana (pochissimi, ahimè).

Pare, però, che questa specie sia falcidiata da un’epidemia. Nel corso del 2011, il 61 per cento dei 723mila lettori forti (fonte Istat) ha disertato del tutto le librerie. Ciò significa che 441mila persone sono passate da più di dodici titoli a nessun titolo.

Che ne è stato di loro? Si sa che in Italia si legge poco, che la lettura non è un’abitudine acquisita, che gli adulti e la scuola spesso dimenticano che per crescere dei lettori si deve, semplicemente, essere dei lettori. Però il calo è correlato all’offerta o a una domanda in affanno?

Sappiamo che si legge di più quando escono trilogie come quella di Stieg Larsson. Perciò se mancano titoli forti, ne risentono sia i lettori deboli (quelli che si fanno catturare da uno o due titoli l’anno) sia – e questo non pare del tutto scontato – quelli più avvezzi alla lettura.

Dei troppi libri abbiamo già parlato. E la sovrabbondanza di offerta trasforma la libreria in un caotico magma di titoli che non aiuta il lettore a orientarsi e a scegliere. Quindi a leggere. E in un momento di crisi anche i prezzi diventano un problema. Pare quindi logico che la tendenza del 2012 sia quella di abbassarli. Ed ecco le Libellule Mondadori a 10 euro; TimeCrime, la nuova collana Fanucci, a 7,79 euro; Voland che oltre ai tascabili da 7 euro propone un’autrice di punta come la Nothomb a soli 9 euro; Gems che, stando ad Affari Italiani, è pronta per uscire con il marchio TRE60 a 9,90, a copia; Newton Compton che propone già i propri best seller a 9,90; Stile Libero di Einaudi dovrebbe mantenersi intorno ai 10 euro a copia…

Quindi si leggeranno solo i titoli low cost? E che ne sarà dei piccoli editori che faticano a tener bassi i prezzi? E mentre ci cerca di interpretare dati e tendenze non troppo limpidi, le fila degli esordienti sembrano ingrossarsi sempre più, come per confermare che in Italia non si legge ma si scrive parecchio. Lo dimostra il successo di alcuni concorsi, come il torneo letterario IoScrittore del gruppo Gems che l’anno scorso ha visto competere più di duemila storie. Stesso discorso per ilmiolibro.it che insieme con la scuola Holden ha organizzo un concorso in cui hanno partecipato ben 2.600 romanzi.

E parlando di selfpublishing non è un segreto per nessuno che un colosso come Lulu.com, con i suoi 1,1 milioni di autori in tutto il mondo, sforni anche in Italia migliaia di titoli al mese. Non è un caso che persino Amazon da noi abbia iniziato la propria “carriera” di editore permettendo agli esordienti di pubblicare saggistica e narrativa. Insomma gli esordienti che sognano un futuro radioso come John Locke e Amanda Hocking non mancano…

E per tutti quelli vecchio stampo, è il caso di dirlo, ci sono sempre gli Eap (gli editori a pagamento) che immettono sul mercato un’altrettanto spaventosa quota di titoli, previo pagamento di un compenso. I numeri sono da capogiro: per esempio Albatros il Filo, realtà fondata nel 2002, ha in catalogo più di 5mila titoli (numeri che un editore come Marsilio Sonzogno ha pubblicato in cinquant’anni di esistenza).

Perciò abbiamo un problema, signori: uno tsunami di carta e bit che non sappiamo dove mettere. Qui ci verrebbe il Nulla della Storia infinita. Solo che per il momento il Nulla s’è inghiottito i lettori…

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6 Comments

  • Sconcertante. Parlando di dati tu ne hai qualcuno in merito a ebook e download illegale? Lo dico perchè quest’anno è stato il boom dei kindle e degli ebook reader, i libri, i racconti e i saggi pubblicati in forma elettronica aumentano e con loro, immancabilmente, la diffusione illegale su internet. Sarebbe interessante capire quanti hanno smesso di leggere e quanti invece leggono ma senza pagare i libri (un po’ come la vendita di dvd e il loro download illegale).

    • Ciao Barbara,
      guarda questo articolo è di pochi giorni http://tropicodellibro.it/notizie/ebook-pirata/ all’estero è già un bel problema, da noi siamo agli esordi. Ci sono gruppi che si scambiano gli e-book e poi basta dare uno sguardo in qualsiasi p2p… però fa effetto notare che spesso gli ebook proprio non esistono e le persone si scambiano copie pirata dei pdf!
      sui i numeri direi che è un’ottimo spunto per un post 😉
      Comunque sia, banalmente, quando il fenomeno sarà rilevante segnalerà che gli e-book non rappresentano più il solo 1 per cento del mercato.
      Un bacio!

  • 12 titoli fanno un lettore forte? Ho letto in alcuni blog anglosassoni di gente che ne legge oltre 100… non so come facciano, io ancora non riesco a raggiungere i 40 l’anno.

    Dei tipografi… ops, degli EAP che pubblicano migliaia di titoli avevo saputo, ma è normale: non è più qualità quella, è catena di montaggio.

    • Sì, Daniele, da noi i “forti” sono quelli da un titolo al mese o poco più (e, ripeto, entrano anche manuali, testi che devi leggere per la scuola, il lavoro; aggiornamenti tecnici eccetera).
      Anche noi abbiamo lettori da cento titoli l’anno, però bisogna vedere anche che lavoro fanno…
      Non riesci a raggiungere i quaranta all’anno?
      Tu ti lamenti, invece io batto le mani. Quaranta non sono certo pochi!
      Ciao!

  • Io leggo più o meno una trentina di libri l’anno…e mi piacerebbe avere il tempo di leggerne di più…c’è sempre un titolo che si rincorre..quello che ti incuriosisce..
    Basti pensare a tutti i titoli che suggerisci tu..ogni volta mi trovo a dire…”questo avrei voglia di leggerlo”… Il problema più grosso è il tempo… :))))
    Ciao

    • Lo so bene, Laura. Per quello dicevo che molto dipende anche dal lavoro che uno fa. Cioè, io con il mio ne posso leggere anche uno al giorno, però se facessi tutt’altro avrei a disposizione le sole sere e il weekend. Quanti ne leggerei? Sicuramente molti molti molti meno.
      E fidati, trenta libri non sono mica pochi!
      Io credo più che altro che sia importante cosa si legge poi. Perché non concordo con chi dice che leggere faccia bene in assoluto. Meglio un buon fumetto o un bel film che un cattivo libro.
      Ciao!

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